PARTITI & politica

Lunedì 20 Ottobre 2014
ROMA - In un clima di sospetti incrociati, oggi Matteo Renzi disegnerà, alla direzione del Pd, il suo progetto per «mettere casa» nel 40 per cento ottenuto alle europee. Un partito a vocazione maggioritaria, di sinistra ma trasversale ad ideologie e classi sociali, che in teoria dovrebbe convincere tutti i dem. In teoria perché la minoranza, pur divisa, è da tempo in sofferenza e accusa il leader di scarso coinvolgimento e attaccamento alla «ditta» come dimostra, per la sinistra, il fatto che Renzi preferisca organizzare per il prossimo week end la quinta edizione della Leopolda invece che promuovere una conferenza sul partito.
La distanza tra renziani e minoranza sarà plastica sabato prossimo: il premier ed i fedelissimi saranno riuniti a Firenze per una tre giorni di confronto tra politica e cittadini mentre un po' di esponenti della sinistra, da Fassina a Cuperlo a Damiano, parteciperanno a Roma alla manifestazione della Cgil contro il jobs act del governo. Una sorta di conta interna che certo non aiuta l'armonia dentro il Pd. Non andrà né in piazza né alla Leopolda Pierluigi Bersani che però oggi, in direzione, chiederà conto a Renzi del suo impegno per il Pd alla luce del calo degli iscritti al partito.
Il premier, però, non sembra affatto preoccupato per un crollo delle tessere. «Contano di più i voti», insiste Renzi che sta pensando a forme di adesione graduate al Pd, dall'iscritto tradizionale al supporter occasionale. Per la minoranza, invece, il Pd non gode di buona salute e meriterebbe un impegno superiore del suo leader. «Vorrei capire cos'è oggi la Leopolda. È di aiuto?», si chiede polemicamente Gianni Cuperlo a margine della nascita di Led, i transfughi di Sel ad un passo dall'ingresso del Pd per rinforzare la voce di sinistra.
A quattro mesi dalla scissione da Nichi Vendola, infatti, i transfughi Sel, con Gennaro Migliore in testa, hanno dato il via ufficiale all'associazione Libertà e diritti-Socialisti europei (Led), tracciando una linea che segna il loro, «costruttivo», ingresso in maggioranza con l'obiettivo di fare da contrappeso politico alla componente del Nuovo Centrodestra. «L'idea di una coalizione larga per finalità elettorali, che si scioglie dopo le elezioni dà il senso di un aggiustamento tattico. Ci abbiamo provato, siamo stati sconfitti e abbiamo capito che era necessario cambiare», ha detto Migliore parlando del passato ad un'assemblea che ha riunito oltre agli amministratori locali che hanno seguito i transfughi, anche gli ospiti dem Matteo Orfini e Gianni Cuperlo. E se il presidente del Pd ha "benedetto" l'ingresso di Led in un partito che non abbia paura di richiamare al voto chi non lo ha mai votato, il leader di Sinistradem, arrivato quasi 'a sorpresa', è sembrato mettere in guardia i nuovi arrivati. «Il vostro ingresso è una bella notizia per una sinistra da ripensare» in un partito dove «siamo alla stretta anche sui contenuti» e dove, dal Jobs Act alla legge di stabilità «le ragioni per alzarsi in piedi e dire che questa non è la direzione giusta, ci sono».
Cuperlo, intanto, insiste: «Una cosa era quando Matteo Renzi rappresentava una parte del partito ma oggi è il segretario del mio partito» e le sue idee «dovrebbero essere sostenute dal suo partito». La Leopolda, però, ha già chiarito Maria Elena Boschi, non sarà un'assemblea del Pd ma un'iniziativa per un confronto tra politici e cittadini. Una convention di corrente, attacca l'opposizione interna che oggi dopo una serie di riunioni di area in mattinata arriverà in direzione determinata a rilanciare.
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