"Sblocca Italia" al via ecco le grandi opere che possono partire

Sabato 30 Agosto 2014
ROMA - Quasi 4 miliardi di risorse 'fresche' da impiegare per opere «cantierabili in 10 mesi», e "smobilitazione" di risorse già stanziate ma ferme per riaprire i cantieri: si va dall'anticipo della prima pietra a novembre 2015 per l'alta velocità Napoli-Bari e Palermo-Messina-Catania (in totale circa 10 miliardi di euro), alle metropolitane e agli aeroporti (si sbloccano 4,5 miliardi), alle reti a banda larga, al via libera definitivo alla Tap, il gasdotto trans-adriatico che dall'Azerbaijan attraverserà la Grecia, l'Albania e il Mar Adriatico per sbarcare nel Salento.
Opere, grandi e piccole, che servono a fare ripartire il Paese. Arriva dopo due ore e mezzo di Consiglio dei ministri l'atteso decreto Sblocca Italia, asciugato, rispetto alle bozze dei giorni scorsi, a «50 articoli» per dare la spinta agli investimenti pubblici ma soprattutto privati, senza intaccare i saldi di finanza pubblica, come ha sottolineato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, perché le misure «sono tutte coperte».
Ma non arriverà, così come sembrava quasi certo, l'attesa prima tappa del 'disboscamento' delle partecipate locali, rinviato per decisione del Cdm, ha spiegato il sottosegretario Graziano Delrio, a un disegno «organico» che sarà contenuto nella legge di stabilità. Stesso destino per l'ecobonus, che il governo resta impegnato a prorogare, perché comunque, ha chiarito Lupi, fino a fine anno è già finanziato. Ricco il pacchetto 'casa-edilizia', che va da sburocratizzazioni e semplificazioni agli incentivi per rilanciare il mercato immobiliare (con sgravi fiscali per chi compra casa e la affitta a canone concordato). Ma la norma «più importante» secondo lo stesso Lupi, è la semplificazione per le ristrutturazioni: con l'entrata in vigore del decreto basterà infatti una «semplice comunicazione al Comune» al posto dell'autorizzazione per cominciare i lavori in casa. Mentre arriverà con un ddl delega la riforma del codice degli appalti che seguirà il principio, come ha spiegato il premier Matteo Renzi, che «ciò che è consentito in Europa sarà consentito anche in Italia».
Tra le conferme alle indiscrezioni circolate nelle ultime settimane, c'è anche un ampliamento del raggio di azione della Cassa depositi e prestiti che «a questo punto è dotata di regole come quelle degli altri Paesi europei» ha spiegato il premier. L'intervento su Cdp rientra tra i capitoli per stimolare gli investimenti che sono, ha chiarito Padoan «la debolezza principale» del Paese, come dimostrano gli ultimi dati ancora negativi sul Pil, che hanno registrato una leggera ripresa dei consumi ma il segno meno al capitolo investimenti. Cambiare le regole, ha sottolineato il ministro, non è irrilevante, come dimostra il successo dei minibond (1 miliardo di sottoscrizioni in due mesi dopo l'intervento con il dl competitività). Con lo Sblocca Italia arriveranno anche nuove misure per la finanza per la crescita per facilitare l'emissione dei project bond. E si punta poi a «facilitare l'attività delle società immobiliari quotate anche per valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico». Confermato il pacchetto per il sostegno al made in Italy con cui si punta, ha spiegato il ministro Federica Guidi a «un aumento di un punto del pil, in un bacino di 70mila imprese. Vogliamo che 20 mila imprese in più che esportano per 50 miliardi di export in più». C'è poi il capitolo delle infrastrutture, dalle opere ferroviarie per l'alta velocità agli interventi per gli aeroporti, dai lavori pubblici nelle grandi aree urbane a quelle per infrastrutture viarie. Vengono sbloccati gli interventi sugli aeroporti (Malpensa, Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino, Salerno per un valore complessivo di 4,6 mld) e l'autostrada Orte-Mestre.

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