Tasi, la proroga è decisa Fassino: i versamenti slittano al 16 ottobre

Giovedì 22 Maggio 2014
Tasi, la proroga è decisa Fassino: i versamenti slittano al 16 ottobre
ROMA - Alla fine è proprio il rappresentante dei Comuni, Piero Fassino, ad annunciare la data esatta dello slittamento della prima rata Tasi: il 16 ottobre e non più il 16 giugno. Ora però si attende il decreto del governo nel quale la scadenza sarà messa nero su bianco. Ma i comuni che intanto sono in grado di far pagare già a giugno aumentano: ieri erano 1.385 le delibere pubblicate (martedì 1.200, per dare l'idea della tendenza) e 122 sono in lavorazione.
Mentre le date sembrano ormai acquisite, si continua a discutere sull'impatto 2014: Fassino spiega che «i contribuenti delle città in cui non sono sono state approvate le aliquote Tasi pagheranno il 16 ottobre con aliquote che i comuni stabiliranno entro il 31 luglio». Ma sottolinea: lo Stato deve comunque anticipare i soldi ai Comuni che non incasseranno la tassa sui servizi indivisibili il prossimo mese. Fassino esclude anche che la Tasi costerà più della vecchia Imu sulla prima casa: «Su questo fanno testo le aliquote. L'Imu era minimo al 4 per mille e mediamente si arrivava al 5 o al 6. Ora la Tasi minima è 2,5 per mille che può essere incrementata al massimo al 3,3 per mille. È evidente che sulla prima casa si spende meno». Sull'ipotesi del ricorso alla Corte costituzionale annunciato dai consumatori commenta: «Si è trovata una soluzione ragionevole, spero non ci sia solo il tarlo del ricorso da qualche parte». Il Codacons, al contrario, insiste: «La proroga del pagamento della Tasi deve valere per tutti i cittadini, altrimenti saranno inevitabili le azioni legali da parte dei contribuenti».
Vertenze a parte, non sono affatto dissolti i dubbi sull'effettivo peso dell'imposizione: la Cgia, ad esempio, ricorda che il gettito della Tasi 2014, come risulta dalla relazione tecnica allegata alla legge di Stabilità, dovrebbe essere pari ad almeno 3.764 milioni di euro. Il calcolo effettuato dai tecnici del ministero - secondo la Cgia - si basa sull'ipotesi che il tributo sia applicato con aliquota base all'1x1000. Ma - spiegano gli artigiani di Mestre - analizzando le delibere pubblicate sul sito del dipartimento delle Finanze, si rileva che le scelte delle amministrazioni comunali sono le più varie. Pertanto diventa difficile stimare non solo il gettito della Tasi, ma anche quello dell'Imu. E questo avrebbe un effetto rilevante anche sul mercato immobiliare: «Fino a qualche anno fa - ricorda Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia - l'acquisto di una abitazione o di un immobile strumentale costituiva un investimento. Ora, chi possiede una casa o un capannone sta vivendo un incubo».

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