«Ucraina Medio Oriente e Mediterraneo al primo posto»

Domenica 31 Agosto 2014
«Ucraina Medio Oriente e Mediterraneo al primo posto»
BRUXELLES - Matteo Renzi incassa la sudata nomina di Federica Mogherini a "lady Pesc". E con la stessa determinazione con cui ha sfidato i veti dei Paesi dell'est e ha ottenuto l'incarico per la sua ministra degli Esteri, il premier scalda i motori per la madre di tutte le battaglie a Bruxelles: ottenere maggiore flessibilità dentro regole e vincoli che già ci sono, per rilanciare la crescita. Un obiettivo, chiarisce Renzi, «non per l'Italia, ma per l'Europa» che tutta insieme è alle prese con lo spettro della recessione.
Dopo il niet ricevuto nel summit del 17 luglio sulla candidatura Mogherini quale Alta rappresentante per la politica estera - in quanto ritenuta troppo filorussa - Renzi non ha cambiato cavallo. Per lui la ministra degli Esteri aveva e ha le carte in regola per subentrare alla laburista inglese baronessa Catherine Ashton. E siccome la nomina spettava al Pse - il partito socialista europeo - era giusto che l'Italia ottenesse un suo rappresentante «tantopiù che - sosteneva il premier - il Pd è il partito della famiglia socialista più votato alle ultime europee».
A costo di suscitare irritazioni e ironie degli scettici, Renzi ha tirato dritto e nell'ultimo mese ha costruito nel rapporto con Germania e Francia, la vittoria di ieri che, a suo avviso, dimostra che l'Italia è rispettata in Europa. «Priorità alla soluzione della crisi ucraina e alla situazione in Medio Oriente e nel Mediterraneo che hanno un forte impatto su di noi», ha detto Federica Mogherini nella conferenza stampa subito dopo l'annuncio della nomina.
Romana 41enne, due figlie di 9 e 4 anni, sposata con Matteo Rabesani, l'ex braccio destro di Veltroni quando era sindaco di Roma, la Mogherini viene dalla Fgci (giovani comunisti) e dal 2003 si è occupata di politica estera nel partito e poi alla Camera dopo essere stata eletta deputata in Emilia Romagna. Ha lavorato a stretto contatto con Fassino e poi con Dario Franceschini aderendo alla sua corrente politica. È stato Renzi a "lanciarla" come ministra degli Esteri silurando la ministra uscente Emma Bonino malgrado fosse appoggiata dal Quirinale. Una pioggia di auguri di buon lavoro l'ha raggiunta, sia dal Pd che dal centrodestra (Alfano, Cicchitto, Brunetta). «Auguri e buon lavoro a Federica Mogherini», twitta, un minuto dopo l'ufficializzazione del ticket Mogherini-Tusk, il premier dalla sala dove i leader europei sono riuniti per la cena del vertice Ue. Ma già qualche ora prima arrivando a Bruxelles da Parigi con il «sostegno unanime dei socialisti europei» Renzi aveva abbracciato Federica Mogherini nella sede della rappresentanza italiana apparendo la nomina ormai cosa fatta. Per il premier le nomine non sono il fine ma il mezzo per degli obiettivi concreti. Ed il fatto che lady Pesc sia anche il primo vicepresidente della Commissione europea consentirà al governo italiano di conoscere a fondo e in anticipo i dossier economici dell'Ue. Nel rispetto del fiscal compact - il severo patto di bilancio per il contenimento di debiti e deficit pubblici - Renzi punta a correggere la rotta dell'Ue per renderla «un luogo al servizio dei cittadini». Con questa determinazione si è presentato ieri mattina al vertice del Pse, convocato da Hollande a Parigi per consolidare l'asse dei socialisti anche in vista delle scelte dei commissari (i "ministri" dell'Ue). La crescita, ha detto il presidente del Consiglio italiano nel suo intervento «non è una richiesta dei Paesi che stanno peggio, è ciò che serve all'Europa. Noi rispettiamo tutte le regole, ma rispettare le regole non impedisce di prendere atto che c'è bisogno di più investimenti», è la linea del premier impegnato a garantire l'affidabilità dell'Italia. A questo, nelle intenzioni del governo, servirà il vertice Ue del 7 ottobre convocato in Italia.
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