Vaporetto in avaria trafitto da due travi

Sabato 18 Ottobre 2014
Venezia torna alla ribalta per un altro drammatico incidente tra natanti. E' accaduto ieri pomeriggio verso le 15,35 in Canale della Giudecca, con conseguenze che solo il caso ha voluto che non degenerassero in tragedia. Per un probabile guasto all'invertitore di marcia, il vaporetto della linea "4.2" è schizzato all'indietro al massimo della velocità in fase di allontanamento dal pontile. Ha colpito con la poppa una chiatta della ditta MariSub che stava lavorando a pochi metri di distanza per la sostituzione di un gruppo di bricole di ormeggio del pontile della Palanca, nell'isola della Giudecca, dedicato ai vaporetti che viaggiano in direzione opposta. La chiatta aveva una serie di tronchi appoggiati sullo scafo in ferro. Due di questi, per l'impatto, si sono staccati improvvisamente dagli altri e hanno letteralmente trafitto il vaporetto, infilandosi attraverso un finestrino laterale lungo la cabina, dove trovavano posto una cinquantina di passeggeri. I due tronchi hanno "viaggiato" appaiati in traiettoria obliqua hanno ferito solo sette persone. Hanno concluso la loro "corsa" contro una parete del motoscafo, quasi a prua.
Le conseguenze più gravi per una donna veneziana di 54 anni, G. T., che è stata prontamente trasportata al Pronto soccorso dell'ospedale civile, riportando una ferita lacero contusa a un braccio e viene dimessa in serata con una prognosi di 15 giorni. Sei persone hanno accusato varie escoriazioni, una signora è stata sfiorata alla testa, un uomo a un polpaccio. Alcuni sono stati trasportati all'ospedale di Venezia, altri a quello di Mestre, ma non è nulla rispetto a quanto poteva succedere se solo quel motoscafo, impiegato nella linea Giracittà, fosse stato più affollato.
Sul posto i vigili del fuoco, i militari della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto, per raccogliere le testimonianze dei piloti della chiatta e del vaporetto Actv e dei passeggeri traumatizzati dall'esperienza. L'azienda di trasporti veneziana ha aperto un'inchiesta interna per accertare la dinamica dei fatti, il commissario prefettizio Vittorio Zappalorto ha chiesto una relazione dettagliata, mentre la Capitaneria si occuperà dell'inchiesta amministrativa, visto che l'incidente è avvenuto in acque marittime, per appurare la regolarità delle condizioni di sicurezza e di navigazione dei due mezzi coinvolti.
Alla Finanza, infine, le indagini per stabilire eventuali responsabilità penali, le cui risultanze saranno trasmesse alla Procura della Repubblica. In ogni caso entrambi i mezzi, il vaporetto di Actv e la chiatta della Marisub, sono stati posti sotto sequestro per permettere ulteriori accertamenti.
Sulla vicenda si sono aperte subito le polemiche. I sindacati di base Usb sostengono che quel pontile, durante i lavori, doveva essere chiuso al pubblico proprio per una maggior sicurezza. Invece si è continuato a lavorare, come peraltro succede abitualmente, prima sul pontile dedicato a una direzione di marcia, poi su quello opposto, ma senza interrompere mai il transito. Dunque per Usb la chiatta non doveva essere così vicina a un vaporetto in manovra.
Actv risponde che il progetto di ordinaria manutenzione degli approdi era stato approvato dagli uffici del Comune e che il motoscafo finito in avaria era uscito dal cantiere dopo un check up completo (che si compie ogni 12 mesi) solo ad agosto e risultava assolutamente a posto. Tanto che non aveva ancora superato le 1000 ore di moto per essere sottoposto al successivo controllo.
E se sulla dinamica dell'incidente pare che le versioni siano assolutamente concordi. Nei prossimi giorni si tratterà di capire se ci sono responsabilità a carico di chi era era al comando delle imbarcazioni, se ci sia stato un errore di manovra o un guasto tecnico e se siano state rispettate tutte le misure di sicurezza. In caso contrario l'inchiesta potrebbe allargarsi.
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