Almeno una "puntata" per 400mila padovani In un anno spesi 758 milioni sulla fortuna

Sabato 1 Novembre 2014
Vite da equilibristi, spese sul filo dell'azzardo. Hanno tentato la sorte fumandosi 758 milioni di euro: a tanto ammonta il "tesoretto" investito dai padovani in un anno in gioco d'azzardo legale, una spesa media pro capite di 870 euro: il grosso (619 euro euro) dilapidato alle slot machine, 86 puntati in gratta e vinci, 85 al lotto, 30 al superenalotto, 25 in scommesse. Una cifra prossima all'insieme di tutti i bilanci degli oltre 100 Comuni del territorio provinciale.
Se non giochi non vinci, ammiccano da un famoso spot, ma giocare sano è quanto di meglio si possa fare: ben lo sanno nell'ambulatorio per la prevenzione e il trattamento della dipendenza da gioco  dell'Ulss 16 dove uno staff dedicato tenta di riportare in carreggiata chi eccede. E con la crisi imperante, l'idea di diventare ricchi in un baleno e senza far fatica, baciati dalla dea bendata, è più che mai allettante: può diventare idea fissa, pericoloso equilibrismo, malattia conclamata, acclarata ossessione. Dei 400.000 residenti tra Padova e provincia che almeno una volta hanno puntato denaro alle macchinette, 18.000 sono giocatori problematici, 3.000 dipendenti patologici, 70 mila sarebbero a rischio di sviluppare una qualche forma di sudditanza, e almeno 500 risulterebbero ad altissimo rischio "schiavitù". Meglio correre ai ripari: è seguendo questa filosofia che l'Ulss 16 tre anni fa avviò una campagna di sensibilizzazione, distribuendo cartelloni e volantini negli 800 tra bar, sale giochi, locali bingo dove, tra città e provincia, si spera nella fortuna per tirare a campare. Hai perso di vista la realtà e il gioco è diventato una dipendenza? Hai aumentato la frequenza, il tempo trascorso e il denaro speso? Trovi difficoltà nello smettere e rincorri una vincita nell'illusione di recuperare quanto perso? Ti isoli, menti minimizzando la spesa o nascondendo il fatto che giochi? Hai chiesto prestiti? Se la risposta è "sì" devi farti curare e per questo i medici dell'ente socio-sanitario di via Scrovegni potranno diventare validissimi alleati, in una battaglia che si può vincere, con forza di volontà e impegno. Senza "giocare" con la propria vita, lo stipendio o il budget di famiglia.

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