I vigili contro don Bizzotto: «Vada in Procura o stia zitto»

Giovedì 21 Agosto 2014
In questi ultimi giorni la polizia locale si trova al centro di aspre polemiche in merito al proprio operato. Sul clima che si è creato intervengono i sindacati di categoria Sulpl e Uil-Fpl. «Da qualche giorno si susseguono attacchi politici attraverso la pura strumentalizzazione dell'operato degli agenti in relazione all'attività di contrasto del fenomeno dell'accattonaggio - dice il segretario regionale Sulpl, Michele Ponchia - causato da una folta schiera di cittadini rom provenienti dall'est europeo giunti appositamente sul territorio italiano per esercitare in maniera professionale questa sorta di attività, su cui spesso incombe un racket». Ponchia inoltre si rivolge a don Albino Bizzotto «per l'operato del quale nutro profonda stima, capace e coraggioso nell'affrontare e denunciare alcune delle dinamiche più cruente che minano il benessere delle persone, come può esserlo l'usura bancaria o le devastazioni del territorio». «Non possiamo però che ritenere gravissime le ultime sue dichiarazioni con le quali accusa gli agenti di polizia locale del vile atto di tenersi i soldi provenienti dalla questua sequestrati ai mendicanti - continua Ponchia -. Invitiamo quindi don Albino, se in possesso di prove e testimoni, di rivolgersi immediatamente alla Procura per denunciare il fatto, poiché simili poliziotti, se realmente ci fossero, non meriterebbero di indossare una divisa e andrebbero allontanati e puniti. Se ciò non gli fosse possibile, chiediamo la smetta di infangare il Corpo di polizia locale solo sulla base di racconti, favole e invenzioni riportate da chi millanta di aver subito torti dagli agenti probabilmente con opportunismo dettato forse dalla necessità, si rivolge ad un benefattore per ottenere una sorta di immunità». E Ponchia ricorda l'episodio del nigeriano che aveva accusato alcuni agenti di violenza e che ora si ritrova indagato per calunnia.
Un fatto richiamato anche da Francesco Scarpelli (Uil Comune Padova) e dal segretario provinciale Stefano Tognazzo. «Gli agenti sono su strada 24 ore su 24 ed esposti a rischi di ogni tipo, per la propria incolumità fisica e psichica, e spesso devono ricorrere alle cure ospedaliere per motivi di servizio e sono sotto organico di circa 100 unità - dicono i rappresentanti Uil-Fpl -. Gli agenti devono saper affrontare le condizioni di autolesionismo talora sono attuate dai fermati che sempre più spesso si presentano al pronto soccorso per farsi refertare ed eventualmente chiamare in causa l'operatore». La Uil spiega che alcuni agenti hanno dovuto sostenere spese legali in proprio o stipulare costose assicurazioni a fronte di stipendi di circa 1300 euro, e riterrebbe opportuno che l'amministrazione comunale, valutando caso per caso, si costituisse parte civile a supporto e tutela dei propri dipendenti. «Gli agenti agiscono costantemente nel rispetto delle normative vigenti, essendo essi stessi i primi a essere chiamati al rispetto delle regole, a tutela dei cittadini e anche dei fermati - chiudono Scarpelli e Tognazzo -. Oggi più che mai chi indossa una divisa deve essere un punto di riferimento per la cittadinanza, e non deve e non può diventare un elemento da evitare o denigrare, in nessun modo lesivo. Chi deve faccia chiarezza con rispetto e sollecitudine in modo da permettere serenità e tranquillità a chi opera per la sicurezza della città. Il tutto ben sapendo che ad ogni agente va massima solidarietà e sostegno, pur non essendo neppure riconosciuta la causa di servizio qualora succedessero loro problemi o infortuni».

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