Ieri, esattamente tre anni fa, l'impegno sul nuovo policlinico

Martedì 29 Luglio 2014
(F.Capp.) Un sogno nato e morto curiosamente lo stesso giorno, a distanza di tre anni. Era il 28 luglio 2011 quando il governatore Luca Zaia annunciò in pompa magna proprio a Padova, in visita al Dipartimento di Pediatria, la volontà di realizzare un policlinico universitario di livello europeo da mille posti letto costruito completamente da zero fuori dall'attuale area di via Giustiniani. Dove? Padova Ovest era la location da subito in pole position, così piacendo a Comune e Provincia. La maxi-struttura modello-base, disse allora Zaia lasciando la platea a bocca aperta, avrebbe potuto essere realizzata nell'arco di cinque anni chiavi in mano, costo 450 milioni di euro: 70 derivanti da fondi propri, 250 in previsione d'arrivo da Roma, il resto frutto di mutuo, leasing o project financing.
Sicuramente il nuovo ospedale (dotato o meno di campus universitario, la questione non venne mai chiarita, con grande risentimento della compagine accademica) avrebbe avuto tutte le carte in regola per diventare la punta di diamante di una rete sanitaria che avrebbe visto intoccate e invariate le eccellenze dell'ospedale Sant'Antonio e dell'Istituto oncologico veneto.
28 luglio 2014: tabula rasa. Dietro-front su tutta la linea: il futuro dell'assistenza sarà in via Giustiniani. Dove, in principio (era la fine del Settecento), fu il Giustinianeo che a sua volta soppiantò l'ospedale di San Francesco Grande: sempre qui, con il tempo, si assistette a un visibile ampliamento delle strutture edilizie con un'accelerata nel corso del Novecento, quando vennero cantierizzati gli attuali Policlinico, il Monoblocco, alla metà degli anni Cinquanta la palazzina di Pediatria e quasi contemporaneamente tutte le altre Cliniche universitarie, facendo diventare l'Ospedale una città nella città, fortre di 30mila accessi giornalieri. Finchè a metà degli anni Ottanta si registrano i primi mugugni di medici e politici: «questo polo sanitario ci sta stretto», una discussione poi montata nel tempo: è negli anni Duemila che la querelle sul «Nuovo polo della salute per Padova» trova deciso spazio di conversazione con idee e proposte, istituzionali e non. Fino alla doccia fredda di ieri. E la discussione ricomincia.

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