Violentatore seriale condannato a 13 anni

Giovedì 22 Gennaio 2015
Violentatore seriale condannato a 13 anni
È stato dichiarato delinquente abituale. Resterà a lungo dietro le sbarre del carcere veronese di Montorio Taoufik Souilah, il tunisino 28enne autore di numerosi stupri, rapine e furti l'inverno scorso, e protagonista della rocambolesca fuga dal carcere di Pordenone.
Il giudice dell'udienza preliminare Domenica Gambardella l'ha condannato a tredici anni e due mesi di reclusione, oltre ad una multa di 4567 euro, per una sfilza di reati che spaziano dal sequestro di persona alla violenza sessuale e alla rapina. Sono state accolte per intero le richieste del pubblico ministero Vartan Giacomelli che aveva sollecitato una pena di tredici anni complessivi, con lo sconto di un terzo previsto dal rito abbreviato. Il giudice non ha riconosciuto al magrebino, difeso dall'avvocato Cesare Stradaioli, le attenuanti previste per chi confessa le proprie responsabilità. Taoufik aveva infatti ammesso, nel corso dell'interrogatorio, gli episodi più gravi attribuitigli dagli investigatori della Squadra mobile. Aveva dichiarato la propria responsabilità per le due rapine violente con stupro ai danni di altrettante prostitute. Poi aveva ammesso di aver sequestrato M.S., la trentaseienne infermiera dell'azienda ospedaliera, residente a Mestrino, che il 13 febbraio dell'anno scorso, mentre si recava in via San Massimo a riprendere l'auto dopo il turno serale, era stata aggredita, scaraventata dentro la macchina e legata ai polsi con la sua sciarpa e quella del suo sequestratore. Il nordafricano l'aveva immobilizzata e si era fatto consegnare il bancomat e le carte di credito. L'aveva portata fino a via Vigonovese in cerca di una banca dove poter effettuare un prelievo.
Qui il sequestratore si era spaventato perchè aveva visto in lontananza le sirene della polizia. Aveva sottratto il telefono cellulare all'infermiera e si era dileguato nell'oscurità. Una sola delle vittime si è costituita parte civile. M.P., quarantenne moldava, addetta alle pulizie in alcuni studi legali cittadini, era stata assalita in via Trieste il 22 febbraio mentre si accingeva a partire con la sua Opel Corsa. Il malvivente l'aveva spinta con forza sul sedile del passeggero. M.P. aveva provato a reagire. A quel punto il magrebino l'aveva spinta fuori dall'auto afferrandola per un braccio e strappandole dalle mani le chiavi della vettura prima di darsi alla fuga.
La quarantenne moldava, assistita dall'avvocato Evita Della Riccia, ha ottenuto dal giudice un risarcimento di 15mila euro. In realtà il legale avrebbe voluto citare in giudizio la Presidenza del Consiglio dei Ministri quale responsabile civile ma il gup aveva rigettato l'istanza.
Prima di Natale Taoufik Souilah era stato raggiunto in carcere da una nuova ordinanza di custodia cautelare per violenza sessuale emessa dal gip del tribunale di Venezia. Avrebbe abusato della ventottenne pordenonese poi abbandonata dopo una notte da incubo, a Scorzè, durante l'incredibile fuga dal carcere di Pordenone.

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