Acqua, tariffe al rincaro con la fusione delle spa

Lunedì 28 Luglio 2014
La riorganizzazione nella gestione del servizio idrico nei territori a cavallo tra Friuli occidentale e Veneto orientale porterà alla fusione delle due società che attualmente gestiscono il servizio per ventisei Comuni, tredici dei quali in provincia di Pordenone. Ma il riassetto organizzativo e societario potrebbe comportare - a partire dal gennaio del 2015 quando il gestore unico sarà operativo - un rincaro delle tariffe per i cittadini di quei Comuni che oggi pagano meno. Quasi un paradosso, se si considera l'obiettivo del riassetto: ridurre i costi di gestione e ottimizzare il servizio erogato.
Le società che gestiscono gli acquedotti interessate all'operazione di fusione sono "Acque del Basso Livenza" (conta i Comuni di Azzano Decimo, Chions, Pasiano, Pravisdomini, Sesto al Reghena, Valvasone, Arzene, Casarsa, Zoppola, San Giorgio della Richinvelda e San Martino al Tagliamento, oltre ai municipi veneti di Annone Veneto, Cinto Caomaggiore, Concordia Sagittaria, Portogruaro, Pramaggiore, San Stino di Livenza e Meduna di Livenza) e il Caibt (che invece serve San Vito al Tagliamento e Cordovado, oltre a Fossalta di Portogruaro, San Michele al Tagliamento, Teglio Veneto, Gruaro e Caorle). Le due spa - che compongono la Consulta dell'Ato del Lemene (Catoi) attualmente presieduta dal sindaco di Casarsa Lavinia Clarotto - si fonderanno dando origine all'unica società di gestione che si chiamerà Livenza Tagliamento Acque spa. La sede operativa della nuova società sarà ad Annone Veneto, la sede amministrativa a Fossalta di Portogruaro (nell'attuale sede del Caibt) e la sede legale nel municipio di Portogruaro. Giovedì 31 luglio, con la firma dal notaio, si chiuderà dunque un lungo e tortuoso percorso che ha visto l'iter passare in tutti i Consigli comunali dei municipi interessati al riassetto della gestione idrica. Il progetto di fusione prevede che entro il gennaio del 2018 vi sia la conclusione del percorso che porterà alla tariffa unica attraverso l'allineamento delle tariffe a quelle attualmente più elevate. Le tariffe più alte oggi sono quelle che fanno riferimento alla Società Acque del Basso Livenza. Ecco perché alcuni Comuni, fino a ora soci del Caibt, hanno approvato l'atto di fusione storcendo un po' il naso. L'ultimo a votare è stato il Consiglio di San Vito al Tagliamento. «Abbiamo approvato - precisa il sindaco Antonio Di Bisceglie - la fusione con una condizione ben precisa: che l'allineamento delle tariffe avvenga verso quelle oggi più basse e non viceversa. Se il progetto complessivo porta a tagli dei costi e risparmi l'obiettivo deve essere quello di contenere le tariffe, non di farle aumentare». Alcuni Comuni del Pordenonese pongono poi un problema legato alla governance e al "peso" decisionale all'interno della nuovo società unica, che si prevede fortemente sbilanciato verso il Veneto.
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