Boom di sfratti emergenza casa

Sabato 26 Luglio 2014
L'impennata di sfratti che sta travolgendo la provincia di Pordenone, con risvolti drammatici per le famiglie, sta mettendo a dura prova anche gli ufficiali giudiziari dell'Unep (Ufficio notifiche esecuzioni e protesti). Nel 2013 sono stati eseguiti 106 sfratti su 642 richiesti. Nei primi sei mesi di quest'anno le esecuzioni sono state 97 (di cui 77 in provincia di Pordenone, le altre nel Portogruarese) a fronte di 451 richieste. A far lievitare le esecuzioni forzate è la crisi economica. Tra pignoramenti, sfratti ed esecuzioni immobiliari e mobiliari ci sono centinaia di fascicoli pendenti in Tribunale. Altri se ne aggiungeranno in autunno, quando i Comuni solitamente esauriscono i fondi riservati all'emergenza casa e fioccheranno le richieste di sfratti per gli inquilini morosi. A ciò si aggiunge il fatto che, proprio per effetto della crisi, molti immobili sono stati messi sul mercato. E il loro valore aumenta se il proprietario riesce a liberarsi degli inquilini.
Il problema rischia di sfuggire di mano. Ci sono famiglie, spesso con bambini e anziani, che non sanno dove andare. La convinzione è che nessuno ti può sfrattare se prima non trovi una sistemazione, magari all'Ater. Ma non è così. «Ci sono situazioni drammatiche - conferma Dario Mascia, dirigente dell'Unep - Noi cerchiamo di mantenere un minimo di civiltà, valutiamo i casi assieme agli assistenti sociali, perchè non bisogna dimenticare che dopo lo sfratto arriva la disgregazione familiare».
I Comuni hanno difficoltà a intervenire anche nelle situazioni più gravi e le associazioni religiose, da tre anni, hanno dirottato le risorse su un'altra emergenza: garantire quotidianamente aiuti alimentari. Molte famiglie impoverite, una volta sfrattate, non sanno dove andare, restano senza assistenza sociale, spesso costrette a dividersi, uno accolto da un parente, uno da un amico e così via. A conferma della drammaticità del fenomeno vi è anche il fatto che ormai una buona parte degli sfratti viene eseguita alla presenza della forza pubblica per evitare che la disperazione degli inquilini porti ulteriore drammaticità a situazioni già gravi.
L'emergenza sta mettendo a dura prova anche gli ufficiali giudiziari dell'Unep. Sono in 9 e da settembre hanno dovuto riorganizzarsi, perchè devono seguire anche il Portogruarese. Un aumento di lavoro pari al 30%, con difficoltà legate anche alle distanze da percorrere e ai due poli turistici - Bibione e Caorle - che comportano un aumento di popolazione di circa 250 mila abitanti, con tutto ciò che ne consegue.
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