Cortei in centro, l'Ascom chiede percorsi alternativi

Sabato 26 Luglio 2014
PORDENONE - La manifestazione organizzata per oggi sul tema della pace in Palestina, ha colto di sorpresa e infastidito gli operatori economici del centro. In una lettera inviata al prefetto, al questore e al sindaco, infatti, l'Ascom Confcommercio, lamenta di aver appreso solo dalla stampa che oggi si terrà «l'iniziativa con corteo, «che di fatto bloccherà l'operatività del centro cittadino. Ribadiamo che manifestare le proprie idee pacificamente è il sale della nostra democrazia, ma gli operatori economici hanno il diritto costituzionalmente garantito di lavorare, per di più in un periodo difficile». E conclude: «chiediamo a gran voce di essere preventivamente informati per le prossime iniziative del genere e soprattutto che la manifestazione sia contenuta il più possibile nelle tempistica e che sia garantita la massima mobilità, anche con modifiche al percorso». In realtà, il corteo non si terrà e da quanto si è appreso i manifestanti dovrebbero essere una trentina. Ma l'Ascom ne fa una questione di principio.
Dal canto suo, la federazione provinciale di Sel ha annunciato che oggi parteciperà al presidio. «Saremo presenti - ha detto il coordinatore provinciale Vanni Tissino - per ricordare le centinaia di vittime della violenza premeditata delle forze armate israeliane e la necessità di un processo di pace che parta da in effettivo riconoscimento delle responsabilità storiche di questa guerra infinita. Ci saremo - continua Tissino - anche per sottolineare il silenzio del governo italiano e per denunciare l'uso distorto di una parte dei media secondo i quali i palestinesi muoiono ed i soldati israeliani vengono uccisi». Il Coordinamento provinciale di Pordenone "L'altra Europa con Tsipras" aderisce alla manifestazione e invita a parteciparvi (oggi alle 16 in piazza Municipio) «a sostegno e in solidarietà con il popolo palestinese da 70 anni sotto occupazione israeliana e che in questi giorni e ore si trova sotto un drammatico assedio a Gaza. Denunciamo l'afasia complice e ormai storica dell'Europa e dell'Italia, incapaci di reagire e agire politicamente, di fronte all'ennesimo e mostruoso massacro di civili: bambini, donne, anziani, ammalati negli ospedali, alunni e studenti nelle scuole, braccati senza un luogo, nemmeno quelli internazionali in cui porsi in salvo. È urgente e non da ora purtroppo una vera ed efficace politica di tutela dei diritti umani fondamentali del popolo palestinese e del suo diritto di costituirsi in Stato nel senso più pieno e compiuto del termine. Il diritto alla difesa, invocato dal governo israeliano ha dei limiti precisi sanciti da leggi e trattati internazionali cui Israele deve essere obbligato a rispettare».

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci