Ideal, una coop per salvarla

Mercoledì 16 Aprile 2014
Il ministero dello Sviluppo ha annunciato ieri che Ideal Standard è stata inserita in una breve lista di dieci aziende per le quali sarà chiesta l'erogazione della cassa in deroga. Salvo colpi di scena, dunque, e se la proposta di acquisto e di costituzione della cooperativa si concretizzerà ci sarà la copertura economica per la cassa nel periodo maggio-luglio: ipotesi che scongiura i licenziamenti al primo maggio. Tre mesi di tempo in più che serviranno per mettere a punto l'eventuale piano dell'impresa cooperativa: oggi sarà formalizzata la manifestazione di interesse all'acquisizione dello stabilimento da parte di due società legate ai fondi coop nazionali annunciata ieri al ministero da parte dei fondi finanziari del sistema cooperativo. Nella riunione di ieri al ministero (presente anche il sindacato nazionale) Ideal Standard si è limitata a dare la propria disponibilità a valutare l'offerta. «Si tratta di una decisione rilevante - ha detto la presidente della Regione Debora Serracchiani dopo il vertice - che per i prossimi mesi permetterà di non avviare le ventilate procedure di licenziamento collettivo». A margine dell'incontro si sono svolti i primissimi approcci con i rappresentanti dei Fondi di investimento cooperativi che hanno aperto i sondaggi dopo l'ipotesi di un coinvolgimento dei lavoratori in forma cooperativa. Oggi verrà formalizzata una manifestazione d'interesse che dovrebbe permettere ai fondi cooperativi di verificare la possibilità di proporre un piano industriale. «È stato - commenta il presidente Unindustria, Michelangelo Agrusti - un passo importante. Ora inizia un percorso sul quale restiamo fortemente impegnati».
La trasformazione dell'Ideal Standard di Orcenico in cooperativa «può essere un progetto importante, ma dobbiamo verificare due condizioni: che i lavoratori ne siamo veramente convinti e che esistano nel condizioni di mercato per i prodotti di questa azienda». Lo ha detto sempre ieri a Udine il presidente di Legacoop Fvg Enzo Gasparutti, a margine di un incontro con il vicepresidente nazionale di Legacoop. Interpellato sulla possibilità per lo stabilimento e per i suoi 450 dipendenti, Gasparutti ha ribadito che «i lavoratori stessi sono i protagonisti di un cambiamento di questo genere, che può avere successo come è accaduto ad esempio per l'impresa AussaMetal di San Giorgio di Nogaro». «A patto che siamo verificate alcune condizioni - ha rimarcato il vicepresidente nazionale di Legacoop Giorgio Bertinelli - il progetto di trasformazione di un'impresa in crisi in una cooperativa è fattibile e può avere successo».
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