Inps, niente accordo nuovo Isee a rilento

Lunedì 26 Gennaio 2015
PORDENONE - (d.l.) Il modello e la procedura per la compilazione del nuovo Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) sono cambiate con il primo gennaio. Ma non c'è ancora la convenzione - prevista per legge - tra i Caf e l'Inps affinché i Centri di assistenza fiscale possano seguire gratuitamente i cittadini nell'elaborazione della documentazione necessaria. Tanto che gli stessi Caf si trovano in difficoltà a rispondere alle richieste che, ormai da un paio di settimane, le famiglie inoltrano al fine di presentare le richieste e ottenere sconti e agevolazioni nei servizi di Comuni, scuole, università e altri enti. Inoltre, i Caf hanno investire in nuovi strumenti e formazione del personale per fare fronte alla complessità che il nuovo Isee comporta. Perciò viene chiesto all'Inps un adeguamento delle tariffe per il ruolo svolto: tariffe bloccate da nove anni e "decurtate" due anni fa in nome della spending review. «Per il Caf-Cisl - sottolinea Daniele Morassut, presidente del Sistema servizi Cisl Pordenone - non è accettabile che tali ritardi danneggino i cittadini, compromettendo l'erogazione di agevolazioni alle quali si ha diritto, perché non si riesce a presentare il modello. Il nuovo Isee risponde certamente a criteri di maggiore equità sociale e correttezza fiscale, ma è evidente che è anche molto più complicato da gestire, sia per i cittadini che per gli operatori dei Caf. A fronte di questa maggiore complessità è stato richiesto un incremento dei compensi economici all'Inps come riconoscimento attività svolta». Il ministero del Lavoro e l'Inps, pur riconoscendo le ragioni di quanto richiesto, non hanno ancora presentato una proposta formale di convenzione con relativo adeguamento delle tariffe. «Senza il riconoscimento - continua Morassut - di un aumento congruo degli attuali compensi, non saremo in grado di garantire la continuità del servizio, se non mettendo a rischio la tenuta economica delle società e i posti di lavoro del personale». Vista la gravità della situazione viene lanciato un appello alle istituzioni e alla politica locale. «Al fine di garantire ai cittadini - conclude il Caf-Cisl - di ottenere tutte le agevolazioni sociali a cui si ha diritto, sollecitiamo il mondo politico e istituzionale locale, a farsi carico del problema dell'avvio di uno strumento così importante, senza scaricare le maggiori incombenze sui soli Caf e di conseguenza sui cittadini».
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