L'ira del presidente La riforma Panontin distruggerà il nostro territorio

Mercoledì 22 Ottobre 2014
PORDENONE - «I giudici hanno accolto il ricorso della Regione e domenica si vota? Prendiamo atto, ma questo non significa affatto che la riforma Panontin sia una buona riforma. Anzi, non farà che distruggere l'autonomia e rendere più povero il territorio». Sono le 21,30 di ieri sera. Sala del Consiglio provinciale gremita. Alessandro Ciriani ha appena terminato il suo lungo (ha parlato per più di un'ora e mezza) intervento di commiato che aveva programmato diversi giorni prima: non poteva immaginare che il responso dei giudici romani potesse arrivare proprio quando lui aveva già cominciato il suo discorso di congedo davanti a associazioni, categorie e cittadini. «Il Consiglio di Stato - afferma non appena viene informato dai suoi assessori che la Regione aveva vinto - si è espresso solo su "elezioni sì" o "elezioni no". La questione di merito è ancora tutta aperta e andrà alla Corte Costituzionale. E ricordo che il prossimo 24 febbraio, sempre davanti alla Consulta, saranno discussi i ricorsi rispetto alla riforma Delrio delle Regioni Veneto e Lombardia». Insomma, la battaglia non è ancora finita. Anche se il presidente uscente confessa: «Ormai il nostro destino è segnato. Il problema però resta. Ed è questa riforma Panontin che non è affatto a favore dei Comuni ma rovinerà e renderà meno libero e più povero questo territorio che dipenderà dalla burocrazia di Trieste». Un'ora e mezzo di intervento - più volte interrotto da lunghi e appassionati applausi delle tantissime persone presenti - in cui Ciriani si è scagliato contro Panontin «per non avere mai, in un anno e mezzo, degnato di ascolto il nostro territorio». Alle fine tutti in piedi e un lunghissimo applauso. La brutta notizia la comunica il vice Eligio Grizzo che, commosso, regala la fascia blu a Ciriani: «Te la meriti come custode della democrazia di questa terra».
d.l.

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