La crisi cambia gli stili di vita fumo, alcol e cibo senza limiti

Domenica 21 Dicembre 2014
La crisi ha modificato (in peggio) anche gli stili di vita in provincia e in queste situazioni difficili alcuni comportamenti vanno a incidere non solo sulla qualità della vita stessa, ma anche sul fronte di patologie gravi. Già, perchè si beve di più, si fumano sempre più sigarette, i giovani hanno perso i riferimenti e scimmiottano in negativo gli adulti. Tanto per restare in tema, inoltre, si è persa anche la voglia di curare il corto, mangiando male e ingrassando. È questo uno degli scatti che emerge dalle fotografie dello studio Passi, il campione nazionale e provinciale realizzato dall'Ass 6 e aggiornato con oltre un migliaio di telefonate che fanno da base al sondaggio messo in campo dagli operatori. In provincia, poi, gli indicatori su alcuni fronti sono peggiori rispetto a quelli di altre realtà regionali. "Guadagnare salute" è senza dubbio la parte più interessante, perchè rispecchia gli stili di vita analizzando il livello di attività fisica, le abitudini nutrizionali e l'abitudine a fumo e alcol. Ebbene, le conclusioni dello studio non sono certo edificanti per il Friuli Occidentale. «La maggioranza della popolazione del Friuli Occidentale - si legge sul rapporto - beve alcol (66%). Tuttavia, si stima che più di un adulto su quattro (24%) abbia abitudini di consumo considerate a maggior rischio per quantità o modalità di assunzione. Tra gli uomini, i consumatori a rischio sono più di uno su tre e, tra i più giovani, uno su 2». Un segnale arriva anche ai medici di base. «Secondo i dati solo una minoranza dei medici e degli altri operatori sanitari si informa riguardo al consumo di alcol dei propri assistiti, inoltre, solo poche persone con consumi a maggior rischio riferiscono di aver ricevuto dal proprio medico il consiglio di moderare il consumo». Sempre per quanto riguarda l'alcol entrando più nel dettaglio si vede che l'età maggiormente a rischio è quella tra i 18 e i 24 anni. I giovani (34%) sono consumatori binge, bevono vari tipi di alcol in tempi ristretti, mentre il 24 per cento consuma alcol fuori dai pasti. Le cose non vanno certo meglio per il fumo. Nel territorio dell'Ass 6 si stima che circa una persona su quattro sia classificabile come fumatore e "le prevalenze più alte e preoccupanti si riscontrano in giovani e adulti nella fascia 18-49 anni. L'indagine dimostra inoltre una percentuale significativa di fumatori nei quindicenni pari al 27%. Quasi la metà dei fumatori ha tentato di smettere, ma di questi meno di 1 su dieci ci è riuscito". Alta anche l'esposizione al fumo passivo al lavoro, nei luoghi pubblici e nelle abitazioni che rimangono aspetti rilevanti da continuare a essere monitorati". Fuma di più chi ha perso il lavoro e chi è in condizioni economiche difficili, gli uomini sono in netta maggioranza, ma le donne seguono e la prevalenza è più elevata tra le persone con un livello di istruzione intermedio rispetto a quelle senza titolo di studio.
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