La Metro offre lavoro anche nei negozi esteri

Venerdì 30 Gennaio 2015
La corsa contro il tempo per acchiappare le ultime opportunità di cassa integrazione per cessazione favorisce una prima bozza di accordo sul futuro dei 48 dipendenti del centro ingrosso Metro, che dovrà essere approvato dai lavoratori il 3 febbraio per approdare il 5 al tavolo regionale. Il tavolo provinciale prima e il confronto fra azienda e sindacati poi hanno infatti portato a un'intesa che prevede, fra l'altro, la possibilità - alla quale alcuni lavoratori avrebbero già dimostrato interesse - di trovare nuova collocazione non solamente nelle altre 48 sedi italiane della società, ma anche nelle consociate transfrontaliere. Il tavolo presieduto dal presidente Claudio Pedrotti - al suo debutto nel settore delle politiche per il lavoro - e da Gianfranco Marino nella nuova veste di consulente ha spento tutte le speranze di una soluzione diversa dalla chiusura, in un mercato potenziale pari a solo un terzo di quello delle altre sedi e con una penetrazione del 60 per cento. Niente alternative, insomma, al calo del sipario il prossimo 2 aprile, ma la disponibilità di azienda e istituzioni a mettere in campo tutte le possibili politiche attive del lavoro e a sperimentare vari percorsi di ricollocazione. Primo fra tutti l'opportunità per i lavoratori - 35 dei quali di età compresa fra i 30 e i 40 anni, comprese coppie con figli - di trovare nuove opportunità nelle altre sedi della multinazionale in Italia o all'estero: in Austria per esempio, o in Germania, ad esclusione invece di piazze già in crisi come il Belgio e l'Olanda. A favorire l'accordo, la necessità di stringere i tempi, per poter ottenere la cig per cessazione prima che questa venga abolita, con il supporto degli uffici regionali. Su queste basi, azienda e sindacati di categoria hanno trovato nel primo pomeriggio un accordo anche sul punto più spinoso, quello degli incentivi confermati. «C'è stata una piena sinergia - commenta Daniela Duz, della Filcams Cgil, presente come Fisascat Cisl e Uiltucs - e le istituzioni hanno dato la piena disponibilità ad attuare tutte le possibili politiche attive del lavoro. Il sindacato sarà attento, quando fra un anno ci si incontrerà nuovamente dopo la fine della cig, alla ricontrattazione del trattamento di mobilità».
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