Processato per atti sessuali dopo una lite Dubbi sulla versione della vittima, assolto

Sabato 22 Novembre 2014
PORDENONE - Un rapporto conflittuale tra vicini è sfociato in un processo dall'accusa pesante: violenza sessuale. Giorgio Corazza, 57 anni, di Pordenone, era accusato di aver spinto una vicina contro un cancello e di averle infilato un dito nelle parti intime attraverso il leggero pigiama estivo. Corazza ha sempre negato la circostanza. E lo stesso pm Pier Umberto Vallerin ieri ha avuto dei dubbi. Ha parlato di un'enfatizzazione dei fatti da parte della donna e ha chiesto l'assoluzione dell'imputato. E così è stato. Il collegio presieduto dal giudice Licia Consuelo Marino (a latere Monica Biasutti e Patrizia Botteri) hanno assolto Corazza con la formula dubitativa. La stessa difesa - Alessandro Magaraci - aveva evidenziato le contraddizioni emerse al processo tra le testimonianze dei vari condomini, quelle della vittima e di suo marito. I fatti risalgono al 19 luglio 2012. I vicini di Corazza stavano facendo una festicciola e l'uomo si era infastidito per la confusione. Ne seguì una lite. La donna e il suo compagno colpirono Corazza con il manico di una scopa, poi arrivarono alle mani. L'imputato ha negato l'atto sessuale, ma ha confermato di essersi difeso sferrando dei calci (indossava scarpe da lavoro).
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