Progetti Pisus, doccia fredda Dopo 3 anni neppure un euro

Mercoledì 1 Ottobre 2014
Il bando regionale per accedere ai finanziamenti europei è del 2011. Ed è nel novembre di quell'anno che il Comune di Pordenone - non senza una corsa da parte degli uffici per essere puntuali - aveva presentato il pacchetto completo dei progetti con relative richieste per accedere ai finanziamenti europei. La procedura di gara e selezione è stata "infinita" e caratterizzata anche da ritardi dovuti a ricorsi (per altro ancora in piedi) da parte di Comuni esclusi. Tant'è che soltanto lo scorso mese di luglio la Regione ha pubblicato la graduatoria definitiva. Pordenone risulta tra i primi quattro Comuni classificati: cinque milioni e 100 mila euro di progetti per la riqualificazione urbana e per realizzare una serie di nuove piste ciclabili. Tutto pronto, allora? Pare che nuovi ostacoli possano rallentare ulteriormente la strada ai Pisus, Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile. Nel frattempo infatti si è messo di mezzo pure il patto di stabilità. Visto che la graduatoria è arrivata a luglio il Comune non ha il tempo per le pratiche perciò la rendicontazione slitta al 2019. C'è perciò il rischio - così come paventato in Consiglio comunale l'altra sera dall'assessore Bruno Zille - che i lavori possano essere frenati o "diliuti" anno per anno proprio a causa del patto di stabilità.
La questione non è ancora definitivamente chiarita: sono stati aperti dalla Regione dei tavoli tecnici con le Amministrazioni proprio per capire come proseguire nei possibili finanziamenti. Il Comune dovrà ora valutare quali spazi finanziari potrà utilizzare nel 2015 e nel 2016. Fatto sta che, a oltre tre anni dal bando e dalla presentazione dei progetti, in municipio a Pordenone non è arrivato nemmeno un euro. «Siamo in attesa - ha ribadito Zille - di indicazioni precise dalla Regione. L'eventuale slittamento al 2019 della rendicontazione dei lavori non preclude però la possibilità che la Regione cominci a finanziare tranche di progetti già dal 2015». Quello dell'assessore è però più un auspicio che una sicurezza. E intanto i progetti - per un valore complessivo di 5 milioni e 100 mila euro - restano nel cassetto. E sono progetti sui quali il Comune - anche il collaborazione con le associazioni di categoria come l'Ascom guidata da Alberto Marchiori - ha puntato molto. In particolare si tratta della riqualificazione di via Mazzini a partire dalla ristrutturazione della palazzina stile Liberty di parco Quirini destinata a diventare punto di informazione turistica. Prevista anche la riqualificazione di piazza San Giorgio. E poi una serie di piste ciclabili lungo il Noncello in modo da collegare al centro sia il polo universitario di Borgomeduna, sia il polo museale del castello di Torre.
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