Provincia, le elezioni restano ancora in sospeso

Martedì 21 Ottobre 2014
PORDENONE - (el.ma.) Elezioni per la nuova Provincia ancora in bilico. A cinque giorni dalla data fissata per il voto (circa ottocento tra sindaci e consiglieri comunali sono chiamati alle urne) non si sa quale sarà l'esito della decisione dei giudici amministrativi. Da quanto appreso ieri, il Consiglio di Stato potrebbe esprimersi nella giornata di oggi. Lo spostamento della decisione dipende dal fatto che ieri il presidente della quinta sezione del Consiglio di Stato ha ritenuto di non esprimersi demandando la decisione al collegio dei giudici della stessa quinta sezione. Il ricorso presentato dalla Regione (contro la sospensiva sulle elezioni che era stata decisa dal Tar del Friuli Venezia Giulia la scorsa settimana) potrebbe essere esaminato dal collegio dei giudici amministrativi nella giornata di oggi. E non è escluso - vista l'urgenza di cui necessita il provvedimento - che il pronunciamento possa arrivare nella stessa giornata di oggi.
Il ricorso della Regione era stato presentato, in una sorta di lotta contro il tempo, alla fine della scorsa settimana. Dopo che il Tar, accogliendo in una parte il ricorso del presidente della Provincia Alessandro Ciriani, aveva "bloccato" le elezioni prevista per domenica prossima con la sospensiva. Sulla materia costituzionale, legata alla trasformazione dell'ente in secondo grado, i giudici del Tar hanno invece rinviato alla Consulta. Gli occhi restano ora puntati sulla "sentenza" del Consiglio di Stato. Nel caso in cui i giudici amministrativi romani dovessero accogliere le motivazioni avanzate dalla Regione si andrebbe al voto. Nel caso contrario il "fascicolo" potrebbe essere trasferito alla Corte costituzionale. In questo i tempi decisionali si allungherebbero di molto e le elezioni potrebbero slittare addirittura di qualche anno.
Sulla vicenda l'assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin, in un incontro ad Azzano Decimo nei giorni scorsi, aveva osservato: «Se le elezioni non si terranno entro la data stabilita si vanificherà la legge. Sono proprio curioso di vedere cosa si deciderà, visto che il provvedimento regionale ha anticipato la legge nazionale Delrio di cui è una sostanziale fotocopia. Allora anche le elezioni avvenute in altre Province secondo lo stesso criterio dovrebbero essere annullate». In realtà non è proprio così, visto che la legge regionale, a differenza della Delrio, esclude dal voto i consiglieri provinciali e il presidente della Provincia. Uno dei motivi, quest'ultimo, per il quale Ciriani aveva presentato il ricorso al Tar.
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