Stupratore evaso Comune parte civile

Martedì 21 Ottobre 2014
Una mozione d'ordine e un tentativo di mozione d'ordine (non accettata), ieri sera hanno animato gli animi del consiglio comunale. Due i temi caldi: il futuro dell'azienda ospedaliera Santa Maria degli Angeli, per il quale il consigliere Andrea Cabibbo (Fi) auspicava la discussione «prioritaria» rispetto ad altre mozioni (11 consiglieri avevano chiesto di indire un consiglio straordinario) e la registrazione dei matrimoni gay (argomento trattato ampliamente nella pagina seguente ndr), per il quale Emanuele Loperfido (Pdl Fratelli d'Italia) non è riuscito a strappare il via libera al confronto in aula. Cabibbo, che dopo il voto negativo (11 favorevoli, 24 contrari, 2 astenuti) alla sua mozione per protesta ha abbandonato l'aula, aveva evidenziato la necessità di non mettere in coda all'ordine del giorno la spinosa questione del destino della sanità pordenonese, mettendo in luce le responsabilità istituzionale e giurisdizionale del Comune.
La serata si era aperta con le comunicazioni di Pedrotti che ha ribadito l'intenzione dell'ente di costituirsi parte civile nel processo contro il detenuto evaso dal carcere che durante la sua folle fuga ha violentato una giovane pordenonese. A metà dei lavori il consigliere Francesco Giannelli (Fi) ha proposto di dedicare un minuto di silenzio in ricordo di Giovanni Scrizzi.
Per quanto riguarda il futuro della sanità pordenonese, le spiegazioni del presidente del Consiglio Nisco Bernardi e il no al confronto in aula, hanno affievolito solo temporaneamente il faccia a faccia che si è subito riaperto, su un terreno diverso, con la richiesta di mozione d'ordine di Loperfido (subito messa agli atti): «Appreso che domani (oggi ndr) il sindaco Claudio Pedrotti iscriverà sul registro di stato civile il matrimonio celebrato all'estero di una coppia di cittadini dello stesso sesso - ha detto Loperfido - chiedo che egli si esprima su un atto così delicato peraltro in palese violazione della legge italiana. Se la questione dell'ospedale non è poi così urgente, credo che quanto possa accadere domani lo sia ancora di più». È scoppiato un putiferio. Bernardi ha perso il suo aplomb per ribadire come il regolamento vieti di inserire all'ordine del giorno mozioni non ancora esaminate dai capigruppo («Regole a tutela della minoranza»), Fausto Tomasello (Pd) invitava Loperfido (che non si tirava indietro: «Vergognatevi, voi del Pd di democratico non avete nulla e temete il voto») a presentarsi il giorno dopo con un cartello per protestare e a non fare un'opposizione preventiva contro il sindaco (che dal canto si limitava a ripetere che lui non doveva dire nulla), Cabibbo stizzito prendeva la porta. Quando tutto sembrava finito si è levata la voce di Mauro Tavella (Nuova Pordenone): «Io vi ho lasciato fare casino e non ho alzato i toni, ma ho chiesto di intervenire e mi è stato spento il microfono. Come si può fare per discutere di certi temi entro i 20 giorni previsti dal regolamento? Ecco perché la prima mozione di stasera è datata ottobre 2012. Parleremo dell'ospedale tra 2 anni».
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