Tasse, la corsa alla Tasi "regala" posti di lavoro

Venerdì 19 Settembre 2014
Tutti i Comuni della provincia (fatta eccezione per il capoluogo, che avendo approvato a marzo il bilancio di previsione ha preceduto gli altri anche nel pagamento della prima rata) hanno tagliato per tempo il traguardo delle delibere sulle aliquote Tasi (la nuova tassa sui servizi individuali), ma fra i contribuenti i dubbi restano molti e i Caf, i centri di assistenza fiscale, si preparano, anche con apposite assunzioni, a una difficile maratona di qui al 16 ottobre.
Innanzitutto, come spiega Daniele Morassut, presidente del Sistema servizi Cisl, uno dei Caf operanti in provincia, fra i cittadini non c'è ancora la chiara consapevolezza di questa tassa e dell'obbligo di pagarla. Non a caso, anche fra i pordenonesi sono stati molti coloro che hanno mancato la scadenza di metà luglio e stanno correndo ai ripari ora, ovviamente con le relative sanzioni.
«Inoltre - aggiunge ancora Morassut - sembrano essere pochi i Comuni che intendono inviare ai cittadini i bollettini precompilati. Alcuni inseriranno nel sito il programma per effettuare il calcolo, ma non tutti sono in grado di utilizzarlo. Gli altri dovranno rivolgersi ai Caf e ai Comuni per ottenere aiuto nei conteggi e nella stampa dei moduli».
Per questo il Caf ha aperto la sua agenda per raccogliere le domande di appuntamento e si prepara a un lavoro non facile, soprattutto perché la tassa è del tutto nuova e non esiste uno storico. «Ci stiamo attrezzando sia nella sede centrale che in quelle periferiche - continua Morassut - Una volta che avremo un'idea del numero di domande, che prevediamo essere migliaia, effettueremo anche le necessarie assunzioni di personale per far fronte alla necessità».
Diverse le scelte compiute dalle amministrazioni della provincia in materia di aliquote e di detrazioni: a beneficiare delle aliquote più basse sono coloro che risiedono nei paesi della pedemontana, come l'1 per cento di Barcis, mentre si arriva al 2,5 per mille, per esempio, ad Arzene e a Morsano. Fra le soluzioni individuate dai Comuni ci sono la differente ripartizione della quota fra proprietari e inquilini, le riduzioni per coloro che risiedono all'estero per gran parte dell'anno o che cedono l'immobile in comodato a familiari, l'azzeramento della tassa per gli immobili ex Iacp o per gli anziani che fissino la loro residenza in strutture di ricovero.
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