«Vi dò quanto abbiamo però non fateci del male»

Sabato 29 Novembre 2014
(lo.zo.) «Era completamente nero e tutto coperto: stivali, guanti, indumenti, passamontagna. Si vedevano solo gli occhi. Sono riuscito a guardarlo per un istante, prima che mi afferrasse». Sono stati minuti terrificanti, quelli vissuti da Ilaria Turatti, 37 anni, giovedì sera verso le 23. I primi a venire aggrediti sono stati i genitori Lauro e Valeriana, che hanno aperto la porta di casa. A lei è stato concesso qualche istante in più.
«Mi ero fermata a dare da mangiare al micio - spiega - e davo le spalle alla porta. Ho sentito un urlo, mi sono voltata e ho visto questa figura nera che mi ha preso per un braccio e mi ha trascinata dentro». Intanto i complici avevano immobilizzato i genitori. «Mi hanno sbattuta per terra, mi si sono rotti gli occhiali e ho preso una botta in testa e alla mano - racconta Valeriana - Mio marito lo hanno buttato prima sullo stendino e poi a terra, ha preso anche una scarpata in testa».
Le tre vittime dell'aggressione non hanno neppure fatto in tempo a vedere distintamente i malviventi. E neppure a sentirli. «Non hanno mai parlato - raccontano - Abbiamo la sensazione fossero stranieri, comunque». «Noi abbiamo provato a dire qualcosa - prosegue Lauro - A chiedere cosa volessero, a dire che eravamo pronti a darglielo basta non ci facessero del male. Ma loro niente».
«Di certo erano giovani - dice Ilaria - Nonostante tutte le precauzioni che avevano preso si vedeva bene. Come si muovevano, il modo in cui correvano. Sicuramente persone molto giovani e in forma».
La sensazione è che non si tratti di criminali professionisti. Ma di persone che hanno improvvisato, fatto danni e raccolto poco o nulla. «Alla fine non hanno rubato niente - conferma Lauro - Mi hanno portato via il portafoglio con dentro gli assegni, che sicuramente non potranno cambiare. E pensare che nell'altra tasca avevo quello con i contanti».
Gente maldestra, insomma, ma violenta. Il tipo più pericoloso di malvivente. Quello che rischia di fare del male proprio perché non sa come muoversi. «Io di mio - dice ancora Ilaria - Ero anche pronta a consegnare la borsetta con l'incasso del bar, per evitare guai peggiori. Non me ne hanno proprio lasciato il tempo».
Non è purtroppo la prima volta che la famiglia Turatti si trova a dovere vivere una esperienza del genere. Era già accaduto qualche anno fa, quando comunque non ci furono contatto fisico o violenza. «Una quindicina di giorni fa poi - conclude il capofamiglia - C'era stato un episodio che ci aveva dato da pensare. Avevano sfondato la vetrata della veranda, ma il sistema di allarme era subito entrato in funzione, così che i ladri avevano dovuto desistere».
Difficile al momento farsi una idea di chi possano essere gli autori dell'aggressione. «Sa - chiude la giovane barista - gestendo un locale come il nostro, affacciato sulla Statale, di gente strana se ne vede ogni giorno, sia di italiani che di stranieri». Difficile quindi stabilire se i malviventi possano o meno avere eseguito, prima di agire, un sopralluogo nel bar fingendosi normali clienti come spesso avviene in questi casi.
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci