Da twitter all'occupazione contro l'emendamento-Renzi

Sabato 20 Dicembre 2014
Da twitter all'occupazione contro l'emendamento-Renzi
(m.luc.) L'urlo di battaglia è l'hashtag #NoEmendamento29810.
La rivolta è partita prima nella piazza virtuale di Twitter per poi arrivare a Palazzo Celio. Per giorni i dipendenti degli enti provinciali di tutta Italia hanno protestato sui social network. Ieri dalle parole si è passati ai fatti: la chiamano assemblea permanente, ma ricorda tanto l'occupazione anche se, probabilmente per evitare lo sgombero, non si resta a dormire nella sede dell'ente come avevano insegnato le accese proteste del passato.
Praticamente tutti gli oltre 280 dipendenti di Palazzo Celio si sono uniti al coro dei circa ventimila dipendenti degli enti intermedi che, proprio a causa di un emendamento presentato dal Governo Renzi alla legge di Stabilità, finiranno in mobilità a partire dal 2015.
La domanda chiave è una sola: cosa vuol dire "Finiranno in mobilità?". In sintesi, per due anni, parte degli ormai ex impiegati, il 50% per le Province e il 30% per le Aree Metropolitane, saranno trasferiti agli uffici di Regioni, Comuni, enti statali e tribunali nei loro territori. Passato questo lasso di tempo, chi non avrà trovato una ricollocazione sarà accompagnato verso il prepensionamento. È questo il percorso tracciato dall'emendamento del Governo al vaglio del Senato e che dà seguito ai tagli che subiranno le Province nei prossimi tre anni.
Gli incontri per scongiurare tale evenienza sono già iniziati. È della settimana scorsa l'ultimo tavolo che ha visto presenti, oltre al governatore del Veneto Luca Zaia e l'assessore agli Enti Locali Roberto Ciambetti, anche il presidente dell'Upi Veneto e della Provincia di Treviso Leonardo Muraro, la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto, l'omologa di Belluno, Daniela Larese Filon, il presidente di Padova Enoch Soranzo, il polesano Marco Trombini, il pari ruolo veronese Antonio Pastorello e quello vicentino Achille Variati. Incontro che si ripeterà lunedì a Treviso che sarà l'occasione, per i dipendenti di Palazzo Celio, di trasformare la protesta da provinciale a regionale.
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