Eversione nera, c'è un polesano tra i 44 indagati

Martedì 23 Dicembre 2014
Eversione nera, c'è un polesano tra i 44 indagati
«Noi si è sempre stati "puri e duri", non l'abbiamo promesso, ma appena ci riuniremo, torneremo! Siamo rimasti in pochi, ma bastiamo». È un post di Francesco Gallerani su Facebook, appartenente, per sua stessa ammissione, al disciolto movimento politico "Ordine Nuovo". Gli risponde Stefano Manni: «Si Francesco, la nostra fede, il nostro onore e la nostra fedeltà ci porteranno dritti all'obiettivo». E Gallerani conclude: «Noi del MpON siamo rimasti pochi, contro di noi ogni violenza è stata lecita. Chi ci ha fatto soffrire pagherà, o i loro eredi».
Sessant'anni compiuti ad agosto, massese, figlio di farmacisti, Francesco Gallerani è stato coinvolto nell'inchiesta dei carabinieri del Ros coordinata dalla magistratura di L'Aquila sul movimento eversivo neofascista "Avanguardia Ordinovista", di cui Stefano Manni, ex ufficiale dei carabinieri congedato per infermità, è considerato dagli inquirenti il leader. Gallerani è uno dei 44 indagati per associazione sovversiva: per avere partecipato tramite post sul social network e incontri di persona al sodalizio, consapevole delle sue finalità destabilizzanti dell'ordine democratico con ricorso ad azioni violente. Secondo gli investigatori, il sessantenne massese faceva parte della rete di consenso di coloro che condividevano l'ideologia del gruppo neofascista, favorendo l'apologia di condotte eversive e razziste.
Era il 31 luglio dell'anno scorso quando Gallerani è stato coinvolto in un dibattito sul web contro l'allora ministro Cécile Kyenge. Mentre Manni sosteneva che «è giunto il momento di alzare un po' il tiro», Gallerani si è inserito nel "forum" postando questo pensiero: «Fate quel che volete, ma non accomunatemi a questa brutta negra. Per me non ha importanza il colore della pelle, la settimana scorsa ho ospitato un prete negro e gli ho fatto anche dei regali. Ma danno fastidio i brutti come questa e i Badoglio come l'innominabile».
Scopo del dibattito, alimentato da Manni, era di cercare manovalanza che, sospinta da ideologia eversiva, fosse disposta ad agire per cambiare le cose. Questa tecnica darà i suoi frutti consentendo di agganciare soggetti che si dimostreranno predisposti all'azione. Insomma, un'attività di proselitismo ideologico e di reclutamento di forze operative. E Gallerani ha incontrato di persona l'ex ufficiale, domenica 22 settembre dell'anno scorso. «La cellula veneta è arrivata a casa mia», scrive su Facebook. E Gallerani risponde: «È stato un onore essere con te. Stiamo costruendo».
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci