L'Ulss 19 in tribunale contro la Menarini

Lunedì 8 Settembre 2014
(g.f.) Prosegue la battaglia legale che vede su fronti contrapposti l'Ulss 19 e il gruppo farmaceutico Menarini. L'azienda sociosanitaria adriese, che si era già costituita parte civile nel procedimento penale che si era aperto il 30 gennaio 2013 a Firenze, nell'udienza avanti al Tribunale in composizione collegiale di Firenze, ha rinnovato la propria volontà di costituirsi nei confronti di ex amministratori Menarini, Lucia Aleotti, Alberto Giovanni Aleotti, Giovanni Cresci e Licia Proietti, per tutti i reati indicati nel decreto che dispone il giudizio emesso dal Gup del Tribunale di Firenze in data 13 giugno 2013.
L'Ulss 19, inoltre, si è costituita parte civile anche per un altro capo, così come riformulato dalla Procura della Repubblica di Firenze il data 23 maggio 2013, anche nei confronti di un altro amministratore, Sandro Casini. All'azienda sociosanitaria adriese, la cui costituzione è stata accolta nelle settimane scorse, ancora nel 2012 era stato notificato in qualità di persona offesa dal reato, il decreto di fissazione dell'udienza preliminare nel procedimento pendente davanti al Tribunale di Firenze a carico di diversi soggetti collegati al gruppo farmaceutico.
La procura fiorentina, nell'intricata vicenda ha individuato quali persone offese tutte le Regioni e tutte le Ulss, oltre ai ministeri della Salute e dell'Economia e delle Finanze, l'Agenzia italiana del farmaco e l'Agenzia delle entrate di Firenze. Per i capi di accusa, numerosi soggetti "con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso realizzate in tempi diversi, in concorso con persone operanti in posizione di responsabilità, avrebbero simulato inesistenti forniture al gruppo Menarini di principi attivi”. I capi di accusa parlano anche di prezzi alterati in aumento, sovrafatturazioni, artifici e raggiri, ingiusti profitti e truffa continuata. L'Ulss 19, che in un primo momento era stata rappresentata, assistita e difesa dall'avvocato Massimo Malvestio del Foro di Treviso, ora, dopo che Malvestio ha rinunciato all'incarico, sarà difesa dall'avvocato Massimo Zanon, sempre di Treviso.
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