Le lettere del "corvo" verso l'archiviazione

Martedì 23 Dicembre 2014
Le lettere del "corvo" verso l'archiviazione
Due anni e spiccioli dopo è tutto pronto per l'archivio. Va in questo senso infatti la richiesta avanzata dalla Procura di Rovigo, nella persona del sostituto Sabrina Duò. Neppure i Ris, i carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche di Parma, sono riusciti a mettere il sale sulla coda al famigerato "corvo". Lo sconosciuto - sempre ammesso che della stessa persona si tratti, il che non è scontato - che tra fine estate e inizio autunno 2012 gettò un bel po' di scompiglio nella vita politica ed economica di Rovigo e di tutto il Polesine con cinque missive anonime.
Due le lettere sicuramente attribuite al vero e proprio "corvo", ossia una persona che si firmava Dr. C e affermava di essere il referente di una grossa realtà di livello nazionale attiva nel settore dei rifiuti. Nella prima comunicazione affermava che, al momento di cercare di ottenere in Polesine una grossa commissione si sarebbe sentito richiedere una tangente. Erano la metà di agosto del 2012. Una successiva comunicazione di metà settembre tornava poi sull'argomento, estendendo il discorso anche al settore dell'edilizia.
A seguire poi altri tre invii, la cui attribuzione appare tuttavia piuttosto controversa. Al contrario di quanto accaduto in altri casi, nelle lettere - inviate anche ai quotidiani, alle Procure di Rovigo e Venezia, agli enti istituzionali - si facevano nomi e cognomi delle persone secondo questa impostazione coinvolte, alcune delle quali hanno poi presentato querela, e si denota una certa conoscenza delle realtà locale.
La Procura di Rovigo ha aperto due fascicoli sulla vicenda: da una parte quello relativo agli illeciti denunciati nelle lettere; dall'altra quello frutto delle querele per calunnia di quanti si erano sentiti tirati in ballo di proposito. Il primo risulta archiviato già nell'estate scorsa, senza sorprese.
La richiesta di archiviazione per il secondo è invece arrivata nei giorni scorsi. «La notizia di reato non è attribuibile a soggetti identificabili», scrive infatti il magistrato nella richiesta di archiviazione. Nonostante il lavoro dei carabinieri del Ris infatti «non è stato possibile risalire all'autore degli esposti».
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