Veronese: «Scritte pericolose perché c'è chi rallenta per leggerle? Vuol dire che prima correva troppo»

Domenica 23 Novembre 2014
Massimo Veronese torna all'attacco su viale Trieste. Il residente, che si dice portavoce del disagio di 150 famiglie, punta nuovamente il dito contro Palazzo Nodari per lo stato della strada del cuore cittadino, che di certo non è ottimo, ma è sicuramente migliore di tante altre vie del capoluogo polesano. Tutto questo nonostante il commissario prefettizio Claudio Ventrice abbia già precisato che la situazione del manto d'asfalto sia provvisoria, in attesa che il terreno si compatti dopo gli scavi di Polesine acque, per permettere la fresatura e il rinnovo del tappetino bituminoso, per lo meno nei tratti più malmessi della strada. Da Palazzo Nodari, inoltre, hanno anche fatto sapere dell'intenzione di presentare denuncia contro ignoti per le scritte lasciate sull'asfalto per imbrattamento di bene pubblico oltre che per procurato pericolo.
«Che senso ha - esordisce Veronese - in una strada con una voragine aperta, un manto stradale tutto rappezzato, pieno di buche e avvallamenti, fare le nuove strisce pedonali bianche? È come fare un ricamo su un vestito vecchio e a pezzi».
Il residente parte all'attacco: «Invece di risolvere le problematiche e finire i lavori modificando la viabilità, il commissario ipotizza una denuncia contro ignoti per le scritte sull'asfalto. Il fatto che dica che le scritte sono pericolose perché gli automobilisti rallentano per leggerle, è un'ammissione implicita che i veicoli non rispettano i limiti di velocità».
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