«Picchiato dal militare»: un anno per la bugia

Giovedì 23 Ottobre 2014
TREVISO - (Ro) False accuse al carabiniere: 27enne di Treviso condannato a un anno di reclusione, sospeso, per calunnia. Dal processo, trovato un accordo sul risarcimento del danno, è uscito il militare dell'Arma che ha revocato la costituzione a parte civile. È l'esito del processo nel quale Alessandro Angeleri, di Treviso (ora vive a Venezia) è passato dalle vesti di accusatore a quelle di imputato. Una vicenda articolata che iniziò a San Bonifacio (Verona) nel 2008. Angeleri, assistito dagli avvocati Roberto Carraretto e Agostino Goglino, era chiamato a rispondere di calunnia perché - secondo la Procura - avrebbe falsamente sostenuto d'essere stato picchiato da un carabiniere. Angeleri, all'uscita da una discoteca, ebbe un "diverbio" con un militare e così si trovò indagato per resistenza. Al processo venne assolto. Contestualmente il 27enne denunciò il carabiniere: «Mi ha picchiato -la tesi- senza motivi». Il militare finì a processo, ma venne a sua volta assolto. A quel punto, assistito dall'avvocato Luca Tirapelle, denunciò il 27enne per calunnia, chiedendo i danni. Ieri il giudice Marco Biagetti, ritenendo provata l'accusa, ha condannato Angeleri. «Attendiamo le motivazioni - ha chiarito l'avvocato Carraretto - per presentare appello. Ci sono i margini per ottenere uno sconto di pena». Non è però esclusa, appello, una sentenza di non doversi procedere visto che tra meno di un anno dovrebbe scattare la prescrizione del reato.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci