«Uno stupro senza prove» ma la Procura farà appello

Venerdì 19 Dicembre 2014
TREVISO - (Ro) Non finirà con l'assoluzione in primo grado (con rito abbreviato), seppure con formula dubitativa, il caso del marito accusato d'aver stuprato la moglie e averla maltrattata. Il pm Massimo De Bortoli, per il quale l'uomo meritava 4 anni e 4 mesi, è orientato a impugnare la sentenza. «Rispetto la decisione del giudice - ha chiarito - ma non mi convince. Attendo le motivazioni, poi deciderò. Se mi renderò conto che il giudice ha messo in evidenza aspetti dei quali non mi ero reso conto non presenterò appello. Ma oggi resto convinto che l'impianto accusatorio fosse saldo». Una conclusione condivisa dall'avvocato di parte civile Giuliana Astarita: «Eravamo di fronte a un processo indiziario. Il giudice, chiuso nella propria stanza, ha assolto l'imputato per insufficienza di prove. Una legittima decisione "pro reo". Se la Procura presenterà appello ci accoderemo. La moglie non ha raccontato bugie sullo stupro, ma secondo il giudice non c'erano prove per la condanna. D'altra parte la donna era stata ritenuta attendibile da almeno 5 giudici. È stata premiata la scelta del difensore dell'imputato di celebrare il processo in abbreviato. L'andamento processuale mi sembrava fosse stato sfavorevole all'imputato. Basti pensare che la Procura - conclude l'avvocato Astarita che aveva chiesto 100mila euro di danni per la parte offesa - ha rinunciato a sentire la moglie, testimonianza che avrebbe avuto un impatto dirompente, per evitarle penosi imbarazzi. La cliente non alcun astio nei confronti dell'ex come appare chiaro dai risvolti della separazione in sede civile, dove ci sono da tutelare anche gli interessi di due bambine».
A processo c'era un 30enne, dipendente pubblico trevigiano, accusato di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia. Secondo l'accusa avrebbe avuto problemi di alcolismo e avrebbe trasformato in un inferno la vita della compagna. L'episodio più grave a inizio 2013 quando, annebbiato dall'alcol, avrebbe obbligato con la forza - per l'accusa - la moglie a subire un rapporto sessuale. Lei si sarebbe poi rifugiata in bagno, ma il marito l'avrebbe raggiunta e stuprata una seconda volta. mi di chiedere aiuto ai vicini.

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