Canizzano alza la testa «Qui non si scherza più»

Domenica 1 Febbraio 2015
TREVISO - «L'importante è non tirarsi indietro davanti a queste persone: è ora che capiscano che in questo quartiere non si scherza». A parlare è un giovane residente di via Giovanna D'Arco a Canizzano: impugna la chiave inglese che pochi minuti prima ha lanciato contro la Bmw bianca dei ladri in fuga. Le 20.30 di venerdì sera. Gli abitanti delle case a schiera sono in fibrillazione: la notte prima l'ennesimo raid. Una di loro, una donna sola con due figli, si è ritrovata un malvivente in casa. Tengono gli occhi aperti e non ne possono più. Ed ecco arrivare quella macchina sospetta. «È stata mia moglie a vedere i quattro scendere, saltare un cancello e andare sul campo dietro le case - racconta Dario Privitera - . Mi sono avvicinato col cane e ho capito che erano andati a controllare gli appartamenti qui dietro. Devono aver sentito qualcosa perché sono subito tornati alla macchina. Ci hanno visti, eravamo in tre o quattro, ci hanno minacciati con le spranghe di ferro. Abbiamo dovuto fare qualche passo indietro. Poi loro sono saliti in auto e sono scappati mentre noi gli lanciavamo contro quello che avevamo in mano». Mestoli, bastoni, attrezzi da lavoro. «Ho sentito un rumore di carrozzeria - dice il ragazzo che ha tirato contro la macchina la chiave inglese - qualche ammaccatura ci sarà di sicuro». Su un muretto il mestolo d'acciaio: «Ecco l'arma che hanno i cittadini italiani per difendersi».
C'è anche chi piange. È Monica Guidi già provata dalla visita notturna di un ladro che ha puntato la luce della torcia in faccia al figlio. «Erano giovani, atletici, avranno avuto poco più di vent'anni - aggiunge Luciano Musso - Sono fuggiti a gran velocità imboccando una strada chiusa. Si sono girati e sono ripartiti verso Quinto. Noi siamo rimasti tutto il tempo al telefono con la polizia». Che ha intercettato i fuggitivi all'altezza della zona industriale di Zero Branco: pronti a tutto, a bordo della potente Bmw bianca risultata rubata a Sacile, sono riusciti nuovamente a far perdere le loro tracce.
Lina Paronetto

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