I sindaci: «Lo Stato si arrangi»

Giovedì 18 Settembre 2014
Non c'è più posto per i profughi. Per la prefettura è stato un miracolo già essere riusciti a sistemare i 92 immigrati arrivati martedì e distribuiti tra Treviso, Vittorio Veneto e Bonisiolo. La Caritas ha ripetuto più volte di non avere altre forze. E i sindaci non ne vogliono nemmeno sentir parlare. Senza distinzione di partito. «Se lo Stato decide lo Stato deve arrangiarsi: non può prendere delle decisioni e poi scaricare il peso sui Comuni - attacca il leghista di Paese Francesco Pietrobon - . Il governo vuole continuare con la politica di Mare Nostrum che porterà sempre più profughi? Allora deve gestire tutto dall'inizio alla fine: andare a recuperarli e poi anche mettere a disposizione strutture e garantirne il presidio». Una tesi che ha sostenuto con forza già lo scorso maggio quando riuscì a bloccare l'ingresso di 16 immigrati in alcuni appartamenti della cooperativa Insieme si può a Paese. «La nostra linea non cambia di un centimetro - aggiunge - e davanti a nuove richieste diremo ancora no. Anzi: un doppio no». A questo punto i posti sembrano davvero finiti. «Qui non ne abbiamo - spiega Anna Sozza (Pd) da Maserada - . Non ci sono strutture adatte per accogliere dei profughi». Ma, proprio per risolvere il problema degli spazi, il prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia, ha aperto anche alla possibilità di requisire immobili delle pubbliche amministrazioni. Apriti cielo. «Prima di requisire cose di altri apra casa sua - tuona Pietrobon - faccio una proposta. Ci sono un sacco di seminari vuoti: perché non passare dalle parole ai fatti, e seguendo l'insegnamento di papa Francesco, ospitare lì qualche profugo?». L'idea è lanciata. «Requisire immobili pubblici sarebbe un atto di forza - sottolinea la Sozza - non si possono imporre le cose così. Non è certo un modo corretto per ottenere collaborazione». Conclusione: la situazione resta esplosiva.
«Viviamo in un regime: il prefetto Marrosu è costretto a rispondere agli ordini che arrivano da Roma - mette in chiaro Muraro - bisogna bloccare Mare Nostrum e tornare ai respingimenti. Chi ci garantisce che tra gli immigrati che arrivano, certo non tutti profughi, non ci sia qualche terrorista di Al Qaeda o dell'Isis?». E anche la sinistra attacca il governo pur predicando prudenza. «È sbagliato seminare paura e terrore - conclude Luigi Amendola (Sel) - . Cerchiamo invece di stare vicini ai Comuni e alle associazioni che si stanno sobbarcando il peso maggiore causato da un governo totalmente incapace di gestire una emergenza umanitaria da tempo conosciuta».
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