Il grande giorno è finalmente arrivato: la ricetta rossa per la prescrizione

Martedì 2 Settembre 2014
Il grande giorno è finalmente arrivato: la ricetta rossa per la prescrizione di farmaci è andata in pensione. D'ora in poi servirà solo per ordinare medicinali particolari come gli oppiacei. Per tutto il resto basta un comunissimo foglio di carta bianco dove viene stampato un codice alfanumerico. Ieri mattina i medici di famiglia della Marca hanno iniziato a utilizzare il nuovo sistema per la prima volta. Senza grossi problemi. Buona parte dei pazienti era a conoscenza di quella che è di fatto una semplice sostituzione: per loro non cambia nulla. Agli altri è stato sufficiente spiegarlo. «Non ci sono stati problemi particolari - spiega Angelo Motta, dottore di base degli studi Ciardi di Quinto - per sicurezza abbiamo iniziato un pò prima del previsto e fatto la nuova ricetta a quello che con ogni probabilità è stato il primo assistito del trevigiano». Difficoltà tecniche? Nessuna. Lo studio del medico è dotato di due stampanti. Le polemiche sugli strumenti necessari, però, non c'entrano nulla. «Ne ho sempre avute due - rivela - anche prima c'era la necessità di stampare due cose diverse». Nemmeno i pazienti hanno incontrato difficoltà. «È andato tutto bene - conferma la segretaria degli studi - per gli assistiti è stato praticamente come al solito». Per avere i farmaci indicati dal proprio dottore, infatti, è sufficiente presentare il foglio bianco con il codice in qualsiasi farmacia: ora sono tutte collegate con gli ambulatori e con l'Usl attraverso un sistema informatico. «Sono andato in farmacia e ho ritirato subito i medicinali - spiega il signor Vanin, il primo a uscire dagli studi di via Ciardi con in mano la nuova ricetta - non ho avuto problemi. Sul foglio si era creata una piccola piega ed è stato necessario ripassarlo, ma poi ha funzionato tutto». Niente di che. «È andata abbastanza bene - confermano dalla farmacia di Enricomaria Girardi - a volte la stampante dei medici non funziona troppo bene e si fatica a leggere il codice scritto sul foglio bianco. Ma stiamo parlando di contrattempi minimi che poi si risolvono presto». Insomma, tanta paura per niente? «La maggior parte dei pazienti era informata del cambio - concludono - poi la sperimentazione è partita già da un pò. Alla fine abbiamo iniziato a fare ufficialmente quello che già facevamo da tempo». La nuova ricetta digitale sembra quindi aver superato brillantemente l'esame del debutto. Un altro passo verso il fascicolo elettronico che renderà la storica clinica di ogni persona sempre a portata di mano.
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