La Marca batte i pugni: «Primarie»

Sabato 1 Novembre 2014
Lorena Andreetta, sembra che ormai si vada verso la designazione di Alessandra Moretti come candidata del Pd alle prossime regionali. Altro che primarie.
«È una voce sempre più accreditata. Ma nella direzione regionale del partito del 18 ottobre si era deciso una cosa tutta diversa. Era anche stata indicata la data per le primarie: il 14 dicembre. E adesso che facciamo? Con che faccia andiamo a dire alle gente che abbiamo sbagliato tutto?».
Come si dice in questi casi: gli elettori non capirebbero.
«Infatti. E poi io vivo in una terra di leghisti dove la gente vuole parole chiare. Ma cosa è cambiato da 18 al 30 ottobre?».
Ce lo dica: secondo lei cos'è effettivamente cambiato?
«Non saprei cosa rispondere. Anche della direzione provinciale di ieri sera (giovedì ndr) tutti gli interventi sono stati a favore delle primarie. Anche quelli di chi appoggia la Moretti. Le voci contrarie saranno state un paio; forse addirittura una sola. Ai cittadini va data la possibilità di scegliere».
E proprio da Treviso partirebbe la sfida alla Moretti con Simonetta Rubinato.
«Sì. E, da come la conosco, la Rubinato non demorderà di certo. Lei ha detto che vuole presentarsi alle primarie e lo farà».
Ma se le primarie non si faranno...
«Se qualcuno vuole tornare indietro da quanto già deciso, lo deve dire in direzione regionale e spiegare anche il perché. So che nell'incontro che hanno fatto a Roma tra De Menech, Moretti, Rubinato, Santini e Guerretti è maturata l'ipotesi della candidatura unica. Ma se conosco un pò la Rubinato si opporrà. E fa bene: le hanno detto di tutto».
Si dice anche un'altra cosa: la direzione provinciale difende così veementemente le primarie perché è manovrata proprio dalla Rubinato.
«Manovrata un corno. Questa è una cattiveria gratuita. La direzione era stata fissata da quindici giorni. Abbiamo scelto la data del 30 ottobre perché sarebbe stata a ridosso della campagna per le primarie. Avremmo dovuto iniziare a organizzare tutto il necessario per la raccolta delle firme. Ormai sembrava tutto deciso e mancava solo un'ultima direzione regionale per sapere dal segretario i confini della coalizione».
E se a Padova venisse confermata la scelta del candidato unico?
«Siamo del Pd e la dovremmo accettare. Ci metteremmo subito al lavoro perché il nostro desiderio è correre comunque per vincere. Ma i circoli, e io li ho girati tutti, vogliono contare e dire la loro».
E le primarie per scegliere i candidati da mettere in lista si faranno?
«Una cosa alla volta. Io sarei per primarie a ogni livello ma ci sono molte situazioni particolari da affrontare. Sarà la direzione regionale a decidere. E se, come sembra, le regionali saranno a maggio, c'è tutto il tempo per decidere i candidati consiglieri».
Paolo Calia

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