La Nieri (Pd) ha un'idea: «Tagli su base volontaria»

Sabato 20 Dicembre 2014
TREVISO - (P. Cal.) Michela Nieri (Pd) prova a riportare la calma dentro la maggioranza dopo la bufera scoppiata attorno alla richiesta di Maristella Caldato (Pd) di ridurre del 20% le indennità di sindaco, vice sindaco, assessori, presidente del consiglio e il gettone di presenza dei consiglieri. Proposta trasformata in ordine del giorno e portata in commissione dove è stata bocciata dalla stessa maggioranza. La Nieri tenta adesso una complicata mediazione avanzando una terza via: non il taglio del 20% per tutti ma la creazione di un fondo dove ogni amministratore potrà versare la cifra che ritiene più giusta. «Gli stipendi degli amministratori di Treviso non sono assolutamente alti rispetto ad altre realtà e all'impegno profuso - osserva la Nieri - non si può obbligare nessuno a versare parte del proprio reddito per solidarietà. Si può invece invitare a fare uno sforzo e a destinare, ognuno in base ai propri guadagni, parte delle entrate a un fondo ad hoc, magari da destinare alle persone in difficoltà. Caldato ha presentato un ordine del giorno in base alla sua visione. Non ritengo che sia sbagliato di principio, ma penso che ci si possa confrontare anche su altri punti di vista».
Luigi Calesso (Impegno Civile) invece boccia del tutto la proposta della pasionaria del Pd: «La riduzione dei "costi della politica" nel nostro Comune c'è già stata con la diminuzione da 8 a 7 del numero degli assessori - sottolinea - questo ha permesso di aumentare gli stanziamenti per l'assistenza sociale di 100mila euro nel bilancio 2013 e quasi di 200mila euro nel bilancio 2014". La discussione è però aperta ad Enrico Renosto (Popolari per l'Italia) è intenzionato a sostenere la proposta dei tagli con una raccolta di firme.

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