Madaro punge Ca' Sugana «A chi tutto e a chi niente»

Venerdì 24 Ottobre 2014
TREVISO - (P. Cal.) Adriano Madaro, curatore della mostra sul Giappone di Cà dei Carrresi e di tutto il ciclo dedicato a Cina, India e Tibet visto negli ultimi dieci anni, osserva da spettatore al dibattito aperto sul caso Goldin. E non si astiene certo dai commenti. Solo che punta il dito contro il Comune. «Nulla da dire su Goldin - precisa - lui fa il suo lavoro e la fa bene. C'è solo da imparare. Lo conosco e ne ho la massima stima. E poi trovo molto positivo che in una città come Treviso possano esserci, anche contemporaneamente, più soggetti in grado di offrire proposte culturali di alto livello. Sono invece molto arrabbiato con il Comune».
E il motivo di tanto risentimento è presto spiegato: «Un'amministrazione comunale non può puntare su un solo soggetto. Per Goldin si stanno muovendo sindaco e assessori alla ricerca di sponsor. Solo per lui. Ho scritto una lettera a Manildo congratulandomi per la sua apertura nei confronti degli eventi culturali ma, allo stesso tempo, ho sottolineato che dovrebbe spendersi per tutti così come sta facendo per Goldin. E invece sento che esprime grande soddisfazione per averlo riportato in città dopo dieci anni come se in tutto questo tempo non ci sia stato niente. Eppure noi abbiamo fatto mostre che, complessivamente, hanno portato a Treviso un milione di persone». Madaro non nasconde il dispiacere per questa disparità di trattamento: «Noi stiamo facendo l'unica mostra presente a Treviso e non abbiamo chiesto niente. Però ci dobbiamo pagare l'utilizzo del suolo pubblico anche per i totem pubblicitari o l'esposizione degli striscioni sul Put. Sinceramente sono molto offeso con l'amministrazione comunale. Il compito di un'amministrazione dovrebbe essere quello di promuovere la cultura e non di produrla».

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