Marca Lab si aggiudica l'ex Filt, l'ex Actt va agli Studenti Medi

Giovedì 31 Luglio 2014
Marca Lab si aggiudica l'ex Filt, l'ex Actt va agli Studenti Medi
E il collettivo Ztl, dopo mesi di lotte, occupazioni, trattative e polemiche, rimane a bocca asciutta. Nessuno spazio per chi ha contribuito a sollevare il problema dei buchi neri in città rivendicando la necessità di un luogo dove costruire una socialità diversa. Ieri mattina è stato reso noto il risultato del bando per assegnare la gestione dell'ex Filt e dell'ex Actt, locali abbandonati da anni. A vincere sono stati Marca Lab, capofila di 11 associazioni tra cui Italia Nostra e Legambiente, che si è aggiudicata l'ex Filt di via Terraglio e la Rete degli Studenti Medi (che guida una cordata formata da Anpi, Auser, Adu, Libera, Cittadinanza Attiva) che invece ha ottenuto l'ex Actt di piazzale Duca d'Aosta. Niente invece a Ztl. Per partecipare al bando, facendo domanda per l'ex Actt, si era costituita in associazione -"Occupiamoci di Treviso"- e aveva presentato un progetto, che però non ha ricevuto un punteggio sufficiente. «Ci siamo fidati del sindaco, abbiamo costituito l'associazione, siamo stati bravi per 7 mesi. E questo è il risultato» sintetizza Nicola Vendraminetto, uno dei portavoce del collettivo. I ragazzi non accettano l'esclusione e parlano di soluzione «politica». Ieri lo hanno gridato in faccia sia al sindaco Giovanni Manildo che all'assessore Luciano Franchin quando sono saliti al primo piano di Ca' Sugana. «Manildo ne fa una questione tecnica, parla del bando solo come assegnazione di punteggi. Noi invece parliamo di spazi sociali. Sono due linguaggi diversi: riducono tutto a una questione tecnica solo quando gli conviene -dice Gaia Righetto- ma se in questa città si discute sul problema degli spazi è solo grazie a noi. Adesso basta: o ci consentono di avere uno spazio entro una decina di giorni o ricominceremo con le occupazioni».
Manildo però non ci sta e ribatte: «I ricatti non li accetto. Se fanno così si pongono fuori dalle regole. Se si aspettavano un atteggiamento diverso da parte nostra hanno sbagliato: se li avessimo favoriti saremmo stati noi a fare qualcosa di illecito. E invece l'assegnazione si è basata su parametri tecnici, noti a tutti. È vero: la scelta politica c'è stata. Ma a monte, quando abbiamo deciso di assegnare questi spazi con un bando. E, a brevissimo, ci saranno altri bandi cui tutti potranno partecipare». Ovviamente la cosa non finisce qui. Said Chaibi (Sel) attacca la «sua» giunta: «Non si è voluto riconoscere il ruolo di questi ragazzi che hanno dato tutto per conquistare spazi a favore della città».

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