Un traino per il "Bailo" qui l'omaggio a Gino Rossi

Sabato 25 Ottobre 2014
TREVISO - (P. Cal.) Il progetto-Goldin non si basa solo sulla mostra evento, sulle 50 opere in arrivo da Detroit tra cui - forse - capolavori assoluti come L'autoritratto con cappello di Vincent Van Gogh; La donna melanconica di Pablo Picasso; La finestra di Henry Matisse. Questa sarà la punta di diamante: le vetrina per portare migliaia di persone in città. Poi c'è il resto. Per questo Goldin si arrabbia quando sente che la sua mostra sarebbe una sorta di gigante d'argilla o un evento ricco di lustrini ma incapace di illuminare quanto gli sta attorno. In realtà lui avrebbe e ha già le idee chiare. Semprechè non gli venga veramente la voglia di mollare tutto o che le condizioni poste da Detroit siano insostenibili.
Il progetto, quindi, comprende anche la valorizzazione del museo Bailo che dovrebbe aprire a ottobre 2015. «Piaccia non piaccia - dice - la gente ragiona solo sui grandi eventi. La faremo arrivare a Treviso dove ci sarà una mostra con una collezione internazionale di altissimo livello. Ma, almeno per cinque mesi, ci sarà anche la possibilità di conoscere altro. Penso quindi a una mostra al Bailo dedicata a un'artista come Arturo Martini con cento suoi capolavori». E non solo. Goldin progetta un evento collaterale legato ai grandi artisti trevigiani di fine Ottocento e i primi anni del Novecento e incentrata su Gino Rossi a cui ha già dedicato una mostra a Brescia: «La chiamerei proprio "Gino Rossi e il suo tempo" - dice - e questo sarà un modo per far conoscere anche le splendide collezioni del Bailo. E poi ci sarà la collezione Salce nell'ex chiesa di San Gaeatano. Ma altri potranno proporre altre idee».

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