L'11 settembre 2011 passerà alla storia come la data del ritorno della lontra

Domenica 27 Aprile 2014
L'11 settembre 2011 passerà alla storia come la data del ritorno della lontra in Friuli, ma in realtà di quel maschio di 4-6 anni investito in comune di Treppo Grande (Udine) non resta che lo scheletro, conservato nelle collezioni del Museo Friulano di Storia Naturale di Udine. Lo studio del suo DNA aveva suggerito che provenisse dalla Carinzia (Austria), ma le ricerche sul campo non hanno consentito di stabilire se avesse già messo su famiglia in Friuli. Dopo meno di un anno (10 agosto 2102), tuttavia, un'altra lontra investita a Trasaghis aveva rinforzato l'impressione che il maschio di Buja non fosse solo. Le ricerche erano proseguite, senza però mai consentire di trovar tracce delle lontre appena arrivate. La ricerca è semplice e sicura perchè le lontre marcano le rive dei fiumi dove vivono con caratteristiche deiezioni molto facili da riconoscere.
In attesa di novità, intanto, era partita una ricerca sul visone americano (Neovison vison), un carnivoro semiacquatico ormai diffuso in diverse zone della Carnia. Il lavoro, collocato nell'ambito del Progetto Sharm (Area di Ricerca e Univ. di Trieste), prevedeva di cercare tracce di visone sui fiumi della Carnia con metodiche simili a quelle che si usano per la ricerca della lontra. Per questa ragione la ricerca della lontra era stata proposta come obiettivo secondario del Progetto Visone, portato avanti con la collaborazione del Museo Friulano di Storia Naturale e del Therion Research Group. La ricerca è stata affidata e seguita dalla teriologa Francesca Iordan, che doveva consegnarne gli esiti a fine marzo 2014. Per concludere queste ricerche, Marco Pavanello (Therion Research Group) ha pensato di completare il quadro visitando alcuni fiumi del Tarvisiano.
Sorpresa! Il livello di marcatura da parte delle lontre in alcuni di questi fiumi è subito apparso abbastanza elevato. Le ricerche condotte nell'aprile 2014 dal Therion Research Group e da Luca Lapini del Museo Friulano di Storia Naturale hanno poi consentito di integrare e completare un primo quadro delle conoscenze. Esso sta per essere pubblicato su una rivista scientifica di settore e sarà subito seguito dallo studio dell'alimentazione della lontra in questi habitat montani.
Nel Bacino Danubiano italiano oggi vivono sicuramente fra le due e le cinque lontre, probabilmente le famiglie di origine delle due lontre investite sul Medio Tagliamento. Questi animali infatti sembrano essere presenti nell'area dal 2006, quando uno di essi rimase intrappolato all'interno della fabbrica Weissenfels di Fusine in Valromana. Riuscì però fortunosamente a fuggire senza lasciar tracce. Le ispezioni effettuate nel settembre dello stesso anno, infatti, non consentirono di rinvenire sicure testimonianze materiali del passaggio del predatore. Il fatto non deve stupire, dato che all'inizio della colonizzazione di un'area le lontre marcano poco o non marcano affatto. Oggi, invece, in tutta la zona le marcature sono molto numerose, e ciò sembra indicare che la popolazione si sia ormai assestata. Dalla misurazione di impronte rilevate a quattro chilometri di distanza l'una dall'altra si può certamente affermare che nell'area ci sono almeno due diversi esemplari; uno di essi vive lungo un fiume della zona, l'altro in una palude vicino al confine italo-sloveno. Ma l'intensità del livello di marcatura delle zone palustri abitate dal secondo esemplare (anche 18 marcature sotto ad un ponticello) è tale da poter essere spiegata soltanto ipotizzando un contatto tra aree private difese da diversi soggetti. Inoltre tracce sicure di presenza sono state trovate anche a più di 15 chilometri dal primo corso d'acqua, verosimilmente lasciate da un altro individuo.
Per capire meglio da dove arrivano questi animali, Luca Lapini ha cercato anche in territorio sloveno, rilevando una intensità di marcatura via via decrescente verso Est, lungo il corso della Sava fino a Kranjska Gora e oltre. Gli studiosi di lontre sloveni sono stati subito informati. Piacevolmente sorpresi, hanno confermato che in queste zone la lontra si è estinta da tempo, proponendo immediate collaborazioni transfrontaliere. Appare infatti evidente che le lontre scendono lungo la Sava a partire dalle neocostituite popolazioni italiane e ciò apre una immediata necessità di gestione comune di questi animali e dei loro habitat. Due di essi fanno parte delle rete Natura 2000: uno in Italia (Il SIC Conca di Fusine IT3320006, naturalmente unito al Biotopo Torbiera di Scichizza), l'altro in Slovenia (le stupende paludi di Zelenci, dichiarate Riserva naturale con i decreti 53/92, 17/94, e num. 32/96 della lista ufficiale di aree protette della Carniola Superiore). Una collaborazione transnazionale potrà far crescere la nascente popolazione di lontre?