Volo mortale, in lutto anche le Frecce

Lunedì 22 Settembre 2014
Lo hanno visto spegnere il motore, avvitarsi in una delle manovre acrobatiche più classiche e poi precipitare a candela al suolo. È morto così ieri pomeriggio, davanti agli occhi dei 5000 spettatori del "Fly Venice" al Lido di Venezia, Francesco Fornabaio, campione italiano la cui fama di aviatore da anni aveva varcato i confini nazionali, tanto da fargli meritare l'appellativo di «mago dell'aria». L'ultima magia è però finita sulla spiaggia di San Nicolò, a fianco delle capanne balneari e di una striscia d'asfalto.
Lucano di origine - era nato a Stigliano in provincia di Matera 57 anni fa ed era padre di tre figli - Fornabaio risiedeva a Milano ma era di casa anche in Friuli in quanto si allenava spesso sulla pista di volo di Campoformido durante i fine settimana. Da tempo frequentava l'Aeroclub friulano di Campoformido, del quale era diventato socio, pur mantenendo la residenza in Lombardia. Il pilota che ha perso la vita ieri era molto conosciuto e stimato nel mondo del volo acrobatico. Ed era un sincero amico delle Frecce Tricolori: con il suo aereo ad elica adatto proprio a simili evoluzioni, partecipava ogni anno a manifestazioni acrobatiche. Quest'anno si era esibito sia a Jesolo sia a Grado.
Fornabaio si alzava in volo, al pari di altri velivoli civili di vario tipo (dieci-quindici ogni volta), nelle fasi precedenti l'apparire in cielo delle Frecce Tricolori, che con le loro figure in formazione apprezzate in ogni parte del mondo sono solite chiudere l'esibizione.
Saranno ora la magistratura e i tecnici inviati dall'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo a cercare di capire cosa possa essere accaduto ieri al Lido di Venezia, dopo i primi rilievi effettuati da Carabinieri e vigili del fuoco. Sia l'aereo, un modernissimo Breitling Xtreme 3000, che l'area in cui è avvenuto l'incidente, proprio a ridosso del mare, sono stati posti sotto sequestro, mentre per il cadavere è stata disposta l'autopsia.