Contorta, Zappalorto sulla scia di Orsoni

Sabato 25 Ottobre 2014
«Vista la delicatezza e la complessità del tema trattato e l'estremo interesse che riveste per questa amministrazione comunale, si ritiene opportuna la presenza del Comune di Venezia, con proprio rappresentante, ai lavori della Commissione nazionale Via».
Sono le ultime righe del documento inviato al Ministero dell'Ambiente ad essere le più importanti, almeno da un punto di vista "politico". Dopo l'iniziale forfeit in Comitatone (il commissario Vittorio Zappalorto si era appena insediato) durante il quale il Comune non si espresse sulle alternative al passaggio delle grandi navi a San Marco, questa volta Ca' Farsetti intende far sentire la propria voce a Roma. Pur senza esprimere un parere di merito neppure questa volta, l'amministrazione trova molti punti critici a carico del progetto presentato dall'Autorità portuale, portandosi così sulla scia di quanto era già stato fatto da Giorgio Orsoni quando era sindaco.
Il documento che Zappalorto ha approvato ieri, con i poteri del Consiglio comunale, è piuttosto corposo, circa 150 pagine, che include tre distinti studi: il primo è quello del gruppo di lavoro istituito dal Comune, composto da tecnici dipendenti dell'amministrazione; il secondo è quello che il Comune ha affidato al Corila, il Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia, che comprende l'Università Ca' Foscari di Venezia, lo Iuav, l'Università di Padova, il Cnr e l'Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica sperimentale. Il terzo studio è quello pervenuto a Ca' Farsetti da tre docenti dell'Università di Padova (i professori Luigi D'Alpaos, Andrea Defina e Stefano Lanzoni) che, in autonomia, hanno inviato il loro lavoro al Comune dopo averlo inviato anche a Roma. In ragione dell'autorevolezza accademica degli autori, lo stesso è stato inserito tra i documenti allegati alla delibera.
«Non si tratta di un parere sull'escavazione o meno del canale Contorta – ha precisato il commissario all'inizio della breve seduta – quanto piuttosto di una serie di rilievi tecnici puntuali che abbiamo messo a disposizione della Commissione. Spero comunque che ne arrivino molti altri oltre ai nostri, in modo da dare al Ministero la possibilità di individuare la soluzione migliore per evitare il passaggio delle grandi navi nel Bacino di San Marco».
E in effetti di osservazioni da parte del publico ne sono arrivate parecchie, circa 300, da privati cittadini, associazioni e studiosi.
Quello del Comune non sarà un parere formale, ma il risultato è una bocciatura del progetto e degli studi che lo accompagnano, che di volta in volta sono stati definiti approssimativi o mancanti in molti punti fondamentali. Insomma, il Comune non boccia il canale in sè, ma il modo "frettoloso" con cui è stato mandato avanti per l'approvazione.
Intanto al ministero dell'Ambiente risulta instradato solo il progetto del canale Contorta per il quale è scaduto il termine di presentazione delle osservazioni pubbliche. Il progetto De Piccoli - Duferco, quello del terminal in bocca di porto del Lido, è ancora bloccato perché i tecnici del Ministero attendono l'indagine d'impatto ambientale che non era stata allegata. Il progetto D'Agostino su Porto Marghera, infine, alla commissione Via non risulta ancora pervenuto.
«È stato depositato mercoledì - spiega D'Agostino - probabilmente deve ancora essere ancora inserito nel sistema».
In definitiva, si procede con la Via accelerata solo il Contorta e al momento non è possibile alcuna una valutazione congiunta. Almeno fino a quando gli incartamenti Venis Cruise 2.0 (De Piccoli) e Marghera (D'Agostino) non saranno completati.
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