E su Facebook il gruppo "Venezia numero chiuso" riapre la questione della soglia di tolleranza

Venerdì 1 Agosto 2014
(da.sca.) Numero chiuso o non numero chiuso? Il dibattito è tornato ad alimentare le pagine del gruppo Facebook "Voglio Venezia a numero chiuso" (957 iscritti): una provocazione, in realtà, perchè la chiusura spaventa un po' tutti. Però dalla discussione emerge comunque la volontà di affrontare il tema di un numero massimo di visitatori per Venezia e di una soglia di tolleranza che è sempre più messa a dura prova. Soprattutto viene chiesta a gran voce una gestione dei flussi turistici che, dopo tanti studi e convegni, cerchi finalmente di gestire la marea di turisti giornalieri e di incentivare il turista di qualità e la permanenza di lungo periodo. I dati non mancano - anche se spesso sono disaggregati - e il gruppo li ha messi a disposizione, con un collage da varie fonti: nel 2013 ci sono stati 2.533.076 arrivi per 6.401.826 presenze, con un pernottaento medio di 2.53 notti (le presenze sono gli arrivi moltiplicati per le notti di soggiorno). Questa massa di turisti pernottanti (e dichiarati) porta alla cttà il 70 per cento della ricchezza (e soprattutto paga la tassa di soggiorno). C'è poi uno studio del Coses del 2008 che censiva 21.5 milioni di turisti tra pernottanti ed escursionisti. Il medesimo studio aveva rilevato che in un giorno medio tra Venezia e isole c'erano 143.450 persone, divise tra 72mila residenti (si parla del 2007), 46mila turisti, 10mila studenti e 15mila pendolari. Una rilevazione nelle struttura ricettive della provincia dava nel 2013 qualcosa come 34 milioni di presenze in un anno. E ci sono poi le crociere, che nel 2013 hanno scaricato a Venezia circa 1 milione 800mila passeggeri. Come dire: il fenomeno si conosce, le soluzioni ancora latitano.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci