«Il Conservatorio non ha fondi per intervenire su questi specifici temi».
A dirlo è il direttore del "Benedetto Marcello", Franco Rossi, che spiega da che momento questo tipo di strutture hanno iniziato ad avere problemi sul fronte della reperibilità dei contributi.
«Tutto nasce nel 1999 - aggiunge il direttore - quando il provvedimento legislativo che parificava le nostre strutture alle Università non è stato completato nella parte che riguardava la definizione dei finanziamenti. Per questo motivo il "Benedetto Marcello", ma penso che sia un problema che riguarda anche altri, riesce a sopravvivere con i soli contributi degli studenti che sono in grado, a fatica, di coprire le spese dell'illuminazione elettrica e del riscaldamento. Siamo certi che il Commissario straordinario vorrà includere anche Palazzo Pisani tra gli edifici per i quali cercare e ottenere fondi: i nostri magri finanziamenti non permettono ovviamente lavori di più ampio respiro, che abbisognano di risorse ad hoc».
Il direttore spiega che in passato sono arrivati contributi nazionali e locali (in particolare da parte del Magistrato alle acque) che hanno consentito di avviare un'azione di manutenzione del tetto dell'edificio.
G.P.B.
© riproduzione riservata
A dirlo è il direttore del "Benedetto Marcello", Franco Rossi, che spiega da che momento questo tipo di strutture hanno iniziato ad avere problemi sul fronte della reperibilità dei contributi.
«Tutto nasce nel 1999 - aggiunge il direttore - quando il provvedimento legislativo che parificava le nostre strutture alle Università non è stato completato nella parte che riguardava la definizione dei finanziamenti. Per questo motivo il "Benedetto Marcello", ma penso che sia un problema che riguarda anche altri, riesce a sopravvivere con i soli contributi degli studenti che sono in grado, a fatica, di coprire le spese dell'illuminazione elettrica e del riscaldamento. Siamo certi che il Commissario straordinario vorrà includere anche Palazzo Pisani tra gli edifici per i quali cercare e ottenere fondi: i nostri magri finanziamenti non permettono ovviamente lavori di più ampio respiro, che abbisognano di risorse ad hoc».
Il direttore spiega che in passato sono arrivati contributi nazionali e locali (in particolare da parte del Magistrato alle acque) che hanno consentito di avviare un'azione di manutenzione del tetto dell'edificio.
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