Il nonno di Lucia: «Li seguivo in auto Così l'ho vista morire»

Martedì 21 Ottobre 2014
«Papà, siamo al mare a Sottomarina con Lucia. È una splendida giornata e la bimba ha chiesto di voi. Perché non ci raggiungete in spiaggia?».
Elena Greco aveva telefonato poco prima di mezzogiorno di domenica al papà Rosario, finanziere 72enne in pensione, residente a Fossò in via Bosello. La bambina stravedeva per i nonni e viceversa. Erano loro che a volte la andavano a prendere a Fossò nell'asilo che la piccola frequentava da poco più di un mese. Ed erano sempre loro a tenere la piccola in casa quando la loro figlia Elena era impegnata nel lavoro in qualità di tecnico immobiliarista, una attività che in passato ha anche svolto presso uno studio di compravendita immobiliare a Vigonovo.
Elena in passato ha lavorato anche come barista al bar Imperial di Noventa Padovana, in una zona molto vicina al centro urbano di Stra. A volte, dopo cena, anche il marito Federico andava a dare una mano nel locale.
Federico Tasso è architetto e ora esercita a Dolo con uno studio tecnico posto sotto casa.
Domenica mattina la famiglia Tasso era partita da Dolo, dove abitano in Calle dei Calafati, alla volta della spiaggia di Sottomarina, da dove avevano chiamato i genitori di Elena.
La famiglia Greco, Rosario e la moglie, non ha saputo resistere all'invito e dopo pranzo, pur di stare assieme alla piccola Lucia, hanno raggiunto la famigliola al mare. Sulla spiaggia hanno giocato tutti con la bimba, come sempre al centro di ogni attenzione. Lei ha preso in mano un bastoncino e con quello faceva vedere ai nonni che sapeva scrivere il proprio nome sulla sabbia.
La famiglia Greco ha un'altra figlia e un nipote di 11 anni.
«Per fortuna non è venuto anche lui con noi, come avrebbe desiderato mia moglie - dice il nonno di Lucia, Rosario. Sicuramente al ritorno avrebbe voluto salire in macchina con la sua amata cuginetta e anche lui sarebbe stato coinvolto nell'incidente».
Durante il ritorno Rosario ha seguito con la sua auto quella guidata dal genero Federico. Il traffico era abbastanza intenso e la velocità moderata.
«Ho visto la Nissan Quasqai guidata da Federico sbandare improvvisamente sulla corsia opposta e scontrarsi con un'altra autovettura, a sua volta tamponata da un'altra macchina. Non mi sono subito reso conto della gravità dell'impatto. Sono sceso dalla mia vettura e sono corso subito per verificare le condizioni degli occupanti. Mio genero era già sceso dalla macchina e non sembrava avesse riportato nulla di grave, mentre mia figlia si lamentava per la ferite alle gambe. La nostra preoccupazione era però tutta per Lucia. Abbiamo subito capito che qualcosa di grave era successo. Non dimenticherò mai quella scena».
Per la piccola Lucia di tre anni, nonostante l'intervento dei medici che a lungo hanno tentato di rianimarla, non c'è stato nulla da fare. Saranno ora le perizie sul mezzo in cui si trovava e l'autopsia a stabilire la causa della sua morte. La bambina era ancorata sul sedile posteriore al seggiolino con la cintura di sicurezza allacciata. Secondo alcune indiscrezioni emerse in ambito familiare e anticipate dai medici che hanno eseguito una prima ispezione sul corpicino di Lucia, a provocarne la morte sarebbe stato proprio il violento strappo al quale la piccola è stata sottoposta dalle cinture di sicurezza dopo l'impatto con l'altra vettura.
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