Mamme borseggiatrici e trasformiste

Sabato 30 Agosto 2014
Erano in cinque, tre di loro avanzato stato di gravidanza. Ma non per questo meno disinvolte nella loro attività professionale: in trasferta da un campo nomadi di Milano avevano scelto come destinazione la stazione di Venezia per borseggiare turisti, sorprendendoli proprio nel momento in cui sono più vulnerabili, cioè appena arrivati in città e spesso più attenti a scegliere il mezzo di trasporto giusto che al proprio zaino.
Il gruppetto di donne, tutte di origine croata, non è passato inosservato a una pattuglia della Polizia ferroviaria che si è messa in appostamento per studiarne i movimenti.
E così gli agenti hanno visto che le ragazze, arrivate da Piazzale Roma, una volta raggiunto il piazzale di Santa Lucia si sono divise a coppie, mentre la quinta, probabilmente la mente del gruppo, stava di vedetta armata di cellulare pronto all'uso per avvertire di eventuali contrattempi.
E se i primi approcci delle colleghe non portavano buoni frutti, poi finalmente materializzarsi una preda facile facile: una turista che tirava due trolley con entrambe le mani impegnate e una borsetta aperta a tracolla. Una delle predatrici si fionda verso la vittima, si copre le mani con lo scialle e sfila in un battibaleno il portafogli. Lo passa all'amica e le due si separano dalle altre. Ma la polizia è in allerta. Le ragazze - D.N 32 anni di Zagabria, C.M 33 anni di Sarajevo - si appartano, si cambiano la maglietta, si raccolgono i capelli e indossano ampi occhiali scuri: insomma, due persone assolutamente diverse da quelle di prima. Una svuota il portafogli e lo getta via: contiene 120 euro e 500 franchi svizzeri. A questo punto la pattuglia interviene per restituire il maltolto alla turista e indaga le due donne incinte in stato di libertà.

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