Operaio salvato da un collega che l'ha portato via in braccio

Martedì 23 Settembre 2014
Se Massimo Grotto, 47 anni, "Maci" per gli amici, può ancora lottare per la vita lo deve al suo amico e collega. È stato Rossano Stocco, infatti, di Villadose, carabiniere in pensione ora alla Co.Im.Po. a salvargli la vita, ieri mattina. Quando nell'azienda di Ca' Emo si è sviluppata la nube tossica che ha mietuto quattro vittime. Massimo avrebbe potuto essere tra queste. Al momento dell'incidente, secondo le prime ricostruzioni, stava manovrando una ruspa. Una operazione non immediatamente collegata a quella che era invece in corso alla vasca, distante 200 metri circa. Quando, però, è passato in zona vasca con la ruspa è bastato questo transito al volo per fargli perdere i sensi. Il mezzo, privo di controllo, è finito contro il muro dell'azienda.
A quel punto per l'operaio non appariva esserci più nulla da fare. Stocco, però, mentre si trovava nel proprio ufficio, ha guardato le immagini delle telecamere di videosorveglianza e ha capito quanto stava accadendo. Ha reagito con prontezza e generosità. Prima di correre in soccorso del collega ha preso una maschera con respiratore e a piedi ha raggiunto Grotto. Lo ha portato fuori dall'abitacolo e lo ha portato a braccia sino a un punto sicuro. Le condizioni del ferito sono stazionarie. È stato intubato e portato in ospedale dove si trova tuttora. Pare che il 47enne possa farcela. In ogni caso è ancora in vita grazie al pronto intervento di Stocco. L'ex militare ieri mattina si è trattenuto a lungo all'esterno dell'azienda, per confortare i colleghi. E, soprattutto, per aiutare gli ex commilitoni a ricostruire l'accaduto. La sua testimonianza infatti sarà un tassello fondamentale per capire esattamente cosa sia accaduto. C'è un secondo dipendente Co.Impo che potrebbe aiutare a chiarire la situazione. Un operaio che al momento della tragedia stava manovrando una gru non troppo distante dalla vasca. È riuscito a mettersi in salvo con una fuga precipitosa, ma in prima battuta è apparso agli investigatori in stato di shock. Probabilmente la sua salvezza è dovuta al vento, che portato la nuvola letale in una direzione piuttosto che in un'altra.
Rossano Stocco invece, per quanto provato è sempre rimasto lucido. «Non posso parlare, in questo momento, me lo hanno chiesto i carabinieri che stanno lavorando», spiegava nel primo pomeriggio ai cronisti. Qualche ora più tardi, al momento di salire sul fuoristrada per tornare a casa, qualcuno gli ha fatto notare che forse il suo gesto di grande altruismo poteva essere l'unica nota lieta della giornata. A quel punto la maschera è crollata e tutto il peso di una giornata devastante, nella quale quattro persone che conosceva e alle quali era legato se ne sono andate per sempre si è fatto sentire. «Qui non c'è nulla di positivo - ha detto, scoppiando a piangere - non c'è nulla da dire».
Lorenzo Zoli

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