Scarpette di danza sulla tomba Quei pellegrinaggi in onore di Djagilev

Mercoledì 20 Agosto 2014
(m.lamb.) Le scarpette da ballo rosa e nere appoggiate a ricordo, legate come un unico filo, nuove o danneggiate dall'uso di ore e ore sulle punte. Scarpine lasciate come feticcio da qualche ballerina o da qualche coreografo che di lui ancora si ricorda e che, nella ricorrenza della sua morte, lascia un tributo a questa persona che ha segnato il tempo, la musica e la danza. Ogni anno è così. Un piccolo pellegrinaggio che fa rivivere il ricordo di un grande imprenditore.
Lui è Sergej Pavlovic Djagilev, l'impresario teatrale russo sepolto nel cimitero di San Michele dal 19 agosto del 1929. La sua tomba sembra una piccola cattedrale, custodita all'interno del recinto greco, vicino alla tomba del compositore Igor Stravinskij. Nato nel 1872, la fama di Djagilev è legata all'aver fondato, nei primi anni del Novecento, la famosa compagnia dei balletti russi, da cui presero il via le carriere artistiche di molti famosi ballerini e coreografi (come Anna Pavlova e Vaslav Nijinskij), nonché dello stesso Stravinskij. Suoi collaboratori erano personaggi del calibro di Picasso, Matisse, Coco Chanel e Nižinskijj. Non solo: Djagilev commissionava musica da balletto a compositori come Claude Debussy, Maurice Ravel, Richard Strauss, Francis Poulenc e Ottorino Respighi. Il compositore più importante per la collaborazione con Djagilev fu Stravinskij. Djagilev sentì i suoi primi lavori per orchestra a Pietroburgo e ne fu così impressionato da chiedergli di arrangiare alcuni brani di Chopin per i balletti russi. Da qui iniziò la loro collaborazione, che portò alla realizzazione di partiture uniche ed originali. Non a caso, le due spoglie, a San Michele, riposano una a pochi passi dall'altra. Djagilev morì a Venezia il 19 agosto del 1929: delle spese delle esequie se ne occupò Coco Chanel che nel 1924 aveva realizzato i costumi del suo balletto "Le Train Bleu". Da allora ogni 19 agosto la sua tomba diventa luogo di pellegrineggio.

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