Si continua a morire sul lavoro: Venezia maglia nera con 8 decessi

Martedì 23 Settembre 2014
MESTRE - Si continua a morire di lavoro. A luglio, nel Nordest, altre 9 persone hanno perso la vita sul posto di lavoro, 7 delle quali in Veneto. Numeri che vanno a gonfiare un dato ancor più tragico: da inizio hanno, nel Triveneto hanno perso la vita 51 lavoratori. Numeri statistici, raccolti dall'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre su dati Inail, che però rendono bene l'idea di quanto ancora si debba fare sulla sicurezza dei lavoratori. Il Veneto è la regione in cui si muore di più: (31 - ed erano 24 a fine giugno), seguito dal Trentino Alto Adige e dal Friuli Venezia Giulia (10). A livello provinciale, il maggior numero di vittime è a Venezia (8 decessi), seguita da Treviso e Bolzano (7), da Padova, Verona e Udine (6), da Vicenza, Pordenone e Trento (3), e da Rovigo e Trieste (1), anche se, ponderando i dati, la provincia in cui il rischio di mortalità è più elevato rispetto alla popolazione lavorativa continua ad essere Bolzano (incidenza di 28,5) contro una media nazionale di 19,1 seguita da Udine (27,4), da Venezia (23,8).A livello regionale il dato peggiore continua a giungere dal Trentino Alto Adige con un indice d'incidenza di mortalità pari a 20,9 (ottavo posto a livello nazionale). Seguono il Friuli Venezia Giulia (20) e il Veneto (14,9).
Il settore più a rischio per i lavoratori è quello delle costruzioni (15,7% delle vittime), seguito dalle attività manifatturiere (13,7%), e dai trasporti e magazzinaggi insieme al commercio all'ingrosso e al dettaglio (7,8%). Su 51 morti bianche, 4 sono donne, mentre gli stranieri sono stati 8. Oltre il 40% delle vittime aveva un'età compresa tra i 45 e i 54 anni.
Marco Dori

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