«Stadio? Io sono pronto,Venezia no»

Sabato 12 Luglio 2014
«Stadio? Io sono pronto,Venezia no»
Riecco Yury Korablin, dopo il lungo silenzio.
Il presidente del Venezia calcio presenta la nuova stagione e soprattutto parla di nuovo stadio, chiede chiarezza, si stupisce del rinnovato interesse di Save per l'area del Quadrante di Tessera, attacca il Comune per il forzato esilio della passata stagione (una parte giocata a Portograuro) e chiede ai veneziani di risolvere i due problemi che ora ostacolano la realizzazione nuovo stadio: Casinò e Marchi (presidente del gruppo Save).
A più di due mesi dalla fallimentare chiusura della stagione agonistica con il mancato ingresso della sua squadra ai playoff per la promozione Korablin presenta i suoi nuovi direttori: Dante Scibilia "generale" e Ivone De Franceschi "sportivo".
Nel mentre conferma sulla panchina lagunare (squadra impegnata nel campionato di Lega Pro unica) Alessandro Dal Canto.
Perchè questo lungo silenzio?
«Le premesse della passata stagione sono state disattese - afferma - da scelte operate dal personale che io stesso avevo scelto: quindi sono state le mie stesse decisioni a portare ad errori. Purtroppo a ciò si sono accompagnate anche una serie di bugie e di imbrogli che hanno pesato sul campionato. Per questo ho preso una pausa per riflettere su quanto era successo e sulle responsabilità dell'accaduto. Ora sono pronto a ripartire con la volontà di prima e con nuovi collaboratori. Anche se la responsabilità di tutto è sempre mia».
Il campionato è alle porte e i direttori sono al lavoro su società e squadra ma il quesito principale che interessa gli sportivi è sempre il consueto: come procede la questione nuovo stadio?
«Abbiamo svolto un grande lavoro in questi due anni in accordo con il Comune di Venezia - afferma Korablin mentre apre la brochure definitiva del progetto dell'impianto di Tessera che si ispira all'Allianz Riviera di Nizza - che non possono andare gettati. Purtroppo a causa delle note vicende si è venuto a creare un vuoto politico e legislativo che dobbiamo superare con uno sforzo comune possibilmente già entro la fine di luglio. Il master plan è bell'e pronto e ho già inviato delle lettere sia al Commissario del comune, sia al Presidente della Regione, sia al Governo chiedendo di poterci consultare e ottenere delucidazioni sulle procedure da seguire in questo delicato momento».
Situazione in evoluzione nel Quadrante.
«Ho sentito che il gruppo Save si è rianimato e vorrebbe prendere la guida sul territorio di Tessera e invece del nuovo stadio vorrebbe realizzare parcheggi e hotel, mentre c'è sempre l'ipotesi delle gabbiette per cinesi... (l'ipotesi di acquisto da parte da parte di un gruppo asiatico del Casinò con realizzazione anche di hotel e dell'intero terminal acqueo oltre che della nuova casa da gioco, ndr). In proposito ho chiesto a Scibilia di organizzare un incontro con il presidente di Save Marchi per chiarire "chi è chi"».
La sua programmazione per la realizzazione del nuovo impianto a che punto è: definitivo l'acquisto dei terreni dai privati?
«Ho operato seguendo quanto era previsto nel Pat - ha detto ancora il presidente lagunare - e i terreni in questione li ho acquistati. Ma adesso non posso proseguire da solo, è indispensabile la partecipazione del Comune come previsto nei vari incontri avuti in passato. Venezia è e resta una città difficile, dove ogni passo che viene compiuto deve essere inevitabilmente approvato dal Comune. Una realtà unica: ricordate quando ci è "sparito" lo stadio Penzo e siamo stati costretti a chiudere una stagione (con la promozione, ndr) e aprirne un'altra a Portogruaro, giocando lontano da Sant'Elena sino a novembre? Il nuovo stadio è indispensabile per il futuro del calcio in città e in tutta la nostra zona, ma per riuscire a costruire questa struttura bisogna risolvere due grossi problemi che ora esistono: il Casinò e il presidente di Save Marchi. E alla risoluzione di questi problemi dovete pensare voi veneziani».
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