Anche il vescovo per il funerale di Gios

Martedì 22 Luglio 2014
Oggi alle 16 nel duomo di Asiago la comunità asiaghese e dell'Altopiano renderà omaggio e saluto a monsignor Pierantonio Gios, spentosi nella serata di sabato nella Casa Opera Immacolata Concezione di Asiago. A celebrare le esequie sarà il vescovo di Padova Antonio Mattiazzo. Monsignor Gios aveva 74 anni. Da qualche tempo era afflitto da problemi di salute, nell'ultimo anno aggravati dal ripetersi di eventi ischemici.
Residente in pianta stabile a Padova dove era, da un decennio, bibliotecario e archivista della Biblioteca Capitolare, ogni fine settimana era solito tornare ad Asiago, sua terra d'origine, dove risiedono il fratello Domenico e la sorella Gabriella con le loro famiglie. Ha sempre dato una grossa mano in parrocchia aiutando per le confessioni e celebrando alcune messe tra cui, immancabile, quella delle 10.30 all'Ossario del Leiten.
Ordinato prete da monsignor Girolamo Bortignon nel 1965, don Gios, dopo due anni di insegnamento in seminario Minore fu avviato agli studi universitari che frequentò prima a Milano e poi a Roma conseguendo il dottorato alla Pontificia Università Gregoriana. Per circa quarant'anni docente di storia prima in seminario Maggiore di Padova, quindi nella sede di Milano della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale e, infine, nella Facoltà Teologica del Triveneto, Gios è stato per decenni bibliotecario della antica biblioteca del Seminario di Padova e dal 2004 era bibliotecario ed archivista della Biblioteca Capitolare, succedendo a Claudio Bellinati.
Dal 1992 era succeduto a Ireneo Daniele come segretario dell'Istituto di Storia Ecclesiatica Padovana, intessendo rapporti con molti colleghi docenti dell'Università di Padova. Dal 1997 era canonico onorario della Cattedrale.
Grande appassionato di ricerca storica, è stato autore di numerose pubblicazioni sulla storia della Resistenza che documentano il rapporto della Chiesa di Padova con le vicende di quel periodo. Molti di questi contributi sono inseriti nelle collane dell'Istituto Veneto per la storia della Resistenza. Un particolare interesse riservò a studi e ricerche sulla storia dell'Altipiano di Asiago e ad alcune figure emblematiche della storia diocesana: il vescovo Pietro Barozzi del Quattrocento, a cui dedicò la sua tesi di laurea, ma sopratutto il cardinale Gregorio Barbarigo, di cui curò un'ampia edizione delle lettere; e ancora i vescovi di Padova Luigi Pellizzo e Flippo Franceschi e il beato Carlo Liviero, prete di Padova, vescovo di Città di Castello. Grazie alla sua profonda cultura è entrato anche a far parte dell'Accademia Olimpica di Vicenza.
Viene ricordato come un uomo schietto, imperioso nell'aspetto, ma capace di generose amicizie, nell'ambito dei paesani, dei preti, colleghi docenti, degli alunni. Indimenticabile la sua possente voce e l'amore per il canto.
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